DIPINGENDO DURANTE LA PESTE – Come gli artisti hanno rappresentato il tempo della Morte Nera

Diffondendosi dall’Asia centrale fino alla Russia, la peste devastò l’Europa, lasciandosi alle spalle disperazione e tristezza, anche nella vita di tutti gli artisti che avevano sperimentato la sua ombra, di fronte al pericolo che il contagio coglierli nelle loro città. Migliaia di pittori e artigiani sono morti durante la metà del 14° secolo, e il cuore del mondo europeo ne rimase squarciato. A quel tempo, la maggior parte dei dipinti rappresentavano il trionfo della morte per il popolo ignorante. Anche per questo la Morte Nera aveva sempre rafforzato il realismo nell’arte, perché la paura dell’inferno potesse diventare reale.

Con la sua idea della morte e della religione, la pandemia di peste aveva naturalmente influenzato la cultura europea. Il Rinascimento era appena iniziato e la Morte Nera continuava a tornare, anche dentro molte rappresentazioni artistiche – in questo periodo – che catturavano i momenti della morte, all’interno delle sue numerose sfumature. Una di queste ultime piaghe, aveva colpito Londra nel 1665. Con la morte nera, naturalmente, anche l’espressione artistica di questo periodo si fondeva con l’esperienza personale delle persone. Nel corso del 14 secolo, uno scenario comune all’interno dei ritratti era stato quello della scena in punto di morte (sempre con un uomo morente, circondato da una cerimonia sociale).

Nel 1347 la peste nera (peste bubbonica), era stata portata da una nave fino nella Sicilia. Le pulci infette (alla ricerca di un nuovo pasto di sangue), sempre saltavano fuori dai loro ospiti, saltando su un altro essere umano, mordendo la loro nuova vittima e causando nuova infezione, fino a quando la vittima diventava un mostro irriconoscibile, e moriva. Nei successivi anni, molte Signore Nere avevano ucciso un terzo della popolazione europea. Perché abbiamo così paura di queste epidemie? Fino alla fine del 17° secolo, l’Europa era inseguita dalla peste nera, ma l’arte fiorì comunque, e il trauma di questa epoca aveva contribuito anche l’immaginazione dei pittori, per i decenni a seguire.

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