FINESTRE CREATIVE, PER CAMBIARE L’ARIA DI UNA CITTÀ – Milano, bella anche nella nebbia, come una donna col velo

Persone originali, tra discrezione, disciplina e dovere

L’isola Comacina, sul Lago di Como, è parte del suo patrimonio, ma questa plurisecolare accademia d’arte milanese vanta anche una fototeca, una collezione di sculture in gesso e uno sterminato archivio storico, una quadreria, un gabinetto disegni e stampe, nonché una propria biblioteca d’arte contemporanea. Come studenti o come docenti, tanti artisti sono entrati al civico 28 di un palazzo di via Brera. La lista degli alunni di quell’accademia comprende registi, architetti e stilisti di moda, storici e restauratori, scultori, disegnatori, poeti e scrittori, etnografi, fotografi e pittori. Tra questi ultimi vogliamo presentarti quello che contribuì ad alimentare l’originalità creativa delle avanguardie artistiche attorno alla seconda metà del ventesimo secolo. Elaborandone un’interpretazione personale, come artista eviscerò la realtà fino alle dimensioni atomiche, utilizzando legno oppure stoffe, il meccano, oppure dei semplici tubi idraulici. Dopo il diploma al Liceo Classico, Enrico Baj https://www.casatiartecontemporanea.it/artisti/baj-enrico/ si iscrisse alla Facoltà di Medicina che, tuttavia, abbandonerà per frequentare Giurisprudenza e Accademia di Belle Arti di Brera. Nel 1951 tenne la prima personale alla Galleria San Fedele di Milano, dove espose alcune sue opere, e già l’anno dopo contribuì alla stesura del manifesto della Pittura Nucleare. Per affermare l’irripetibilità dell’opera d’arte, nel 1957 contribuì alla stesura di un apposito manifesto. Entrambi i movimenti contribuirono ad alimentare le avanguardie artistiche europee degli anni Cinquanta.

Nel gergo della criminalità milanese – al dù – è un’espressione che identifica un luogo speciale della città. Il civico due di piazza Filangieri è una grande costruzione dove si entra per pagare un debito contratto con la giustizia. Eppure, vi furono detenute anche persone senza condanne da espiare. Tra loro anche partigiani e giornalisti, presentatori televisivi e cittadini di religione ebraica. Per aver aiutato detenuti ebrei anche una delle sue guardie carcerarie, Andrea Schivo, fu avviato al binario 21 della Stazione Centrale di Milano e deportato a un campo di concentramento nazista. Alcune canzoni, come Ma mi, 40 pass e La ballata del Cerutti, costituiscono la colonna sonora della manifestazione San Vittore Sing Sing, un festival di musica e cabaret. Con lo scopo di ricercare musica hip hop all’italiana, J-Ax, il writer Raptuz TDK e il rapper Space One fondarono Spaghetti Funk nel 1994.  Il loro Così com’è uscì nel 1996 e realizzò vendite di oltre mezzo milione di copie, trasformando gli Articolo 31 https://www.musicalstore.it/wordpress/musica/musica-a/articolo-31-biografia/articolo-31-discografia-e-testi/ in una realtà nel panorama musicale italiano. Il loro quarto album, Nessuno, era basato sul ritornello di una canzone di Natalino Otto, ma comprendeva anche Like a Rolling Stone di Bob Dylan, ovviamente come reinterpretazione della canzone originale. Nel 1999 il loro Xché sì! propose un orecchiabile miscuglio di pop/funk e hip hop. Nel 2000 realizzarono un concerto nel carcere di San Vittore a Milano. Nel 2001, per festeggiare dieci anni di hip-hop in Italia, realizzarono un film: Senza filtro.

A sud di Milano, una delle sei porte ricavate lungo i bastioni spagnoli di Milano in epoca napoleonica era denominata Porta Marengo. All’inizio del caratteristico quartiere dei navigli, un cippo in ferro battuto e una grande quercia, in quella che oggi è Porta Ticinese, ricordano i soldati deceduti nella Grande Guerra. Al centro di piazzale XXIV Maggio puoi vedere la neoclassica porta del Cagnola. Già quartiere di fabbri e conciatori, insieme a viale Beatrice d’Este la zona ospita la movida milanese https://www.milanoguida.com/visite-guidate/itinerari-milano/porta-ticinese/. Per comprendere il suo modo di coniugare poesia e umorismo, basta una sua frase: “A Milano c’è ancora un tram che costa dieci centesimi, ma così a buon mercato che non viene mai.” La sua personalità era dominata dalla totale sfiducia negli uomini, nonché dalla perdita della fede e dalla consapevolezza circa la crudeltà del destino. Nato a Milano nel 1886, dopo essersi laureato avvocato, pubblicò una raccolta di versi in dialetto milanese; tuttavia quelle poesie di Delio Téssa https://www.ibs.it/de-del-mur-altre-poesie-libro-delio-tessa/e/9788874941636 ebbero poco seguito di pubblico, anche a causa della contrarietà del fascismo all’uso dei dialetti. Durante il tuo soggiorno milanese non dimenticare di andare verso zona Porta Ticinese, cerca il numero 17 di viale Beatrice d’Este e leggi la targa commemorativa di tre artisti che ci abitarono: un poeta e due pittori.

Dedicata alla realizzazione di progetti di arte contemporanea, in largo Isarco una fondazione culturale di Milano è aperta al pubblico al numero due di Largo Isarco non soltanto in tre nuovi edifici, ma anche all’interno di una ex distilleria di gin dell’inizio del XX secolo. La Fondazione Prada https://www.fondazioneprada.org/ ha perfino esplorato il clima artistico sviluppatosi a Roma nel periodo successivo alla seconda guerra mondiale. La fondazione ha inaugurato anche una Torre di nove piani, che destina sei dei suoi piani alla esposizione della Collezione Prada. Da stilista, ha collaborato perfino con vari architetti nel nell’innovare le tendenze inerenti il design dei negozi. Miuccia Prada https://www.vanityfair.it/people/italia/2018/08/01/miuccia-prada-intervista-vita-privata-foto-storia-famiglia si è avvicinata casualmente al mondo dell’arte, da lei considerata come opportunità di catturare prospettive intriganti e rifletterci creativamente. Essendo appassionata di arte, il suo nome è apparso assieme a quello del marito nella classifica dei collezionisti più importanti di tutto il mondo. Nel 2012 le è stata dedicata una mostra dal Museum of Modern Art di New York. Con suo marito ha creato Fondazione Prada, un’organizzazione senza scopo di lucro dedicata al sostegno dei designer contemporanei emergenti.

In via Brera 32 – la piccola Montmartre milanese –  ancora dopo più do 100 anni il Jamaica bar http://www.jamaicabar.it/storia/ è avvolto da un’atmosfera di storia e arte. Tra gli intellettuali e artisti, avresti potuto incontrare la giornalista Camilla Cederna, i poeti Giuseppe Ungaretti e Salvatore Quasimodo, Benito Mussolini, gli scrittori Dino Buzzati e Ernest Hemingway, nonché il fotografo Alfa Castaldi con sua moglie. Dopo le avanguardie artistiche del ventesimo secolo, questo vero e proprio museo a cielo aperto ne accoglie di nuove. Provare per credere. Nei primi anni ’50 abbandonò l’interesse per la storia dell’arte, iniziando ad occuparsi di fotografia, documentando le nuove forme di espressione del fotogiornalismo con reportages nel Sud Italia, Algeria, Londra. Dal 1954, nel quartiere milanese di Brera, per sette anni frequentò intellettuali, pittori, scrittori e giornalisti. Alfa Castaldi https://www.nove.firenze.it/alfa-castaldi-il-padre-italiano-della-fotografia-di-moda-in-mostra-nel-chianti.htm si incontrava con quelle persone creative al Bar Giamaica, cosa che lo stimolò a occuparsi di fotoreportage e fotogiornalismo, collaborando con importanti riviste italiane quali L’Illustrazione Italiana, Settimo Giorno, Oggi e Le Ore. L’Archivio Alfa Castaldi archivio@alfacastaldi.com offre una selezione dei suoi lavori fotografici comprendete lavori di reportage che spaziano dagli anni ’60 al 1993.

Nel centro di Milano, c’è una via che inizia in corrispondenza di Porta Ticinese e termina dove inizia via Olona. In un contesto signorile al civico 42 di via De Amicis https://www.ilgiornale.it/news/spettacoli/eros-moda-cinema-valentina-marchio-che-racconta-secolo-1610499.html, con servizio di portierato e finemente ristrutturato, un appartamento di 100 quadri costa 650.000 euro. Nelle immediate vicinanze trovi le Colonne di San Lorenzo e la Basilica di Sant’Ambrogio. Eppure, anche se tu chiedessi a qualcuno che abita in quel palazzo, nessuno saprebbe dirti qualcosa di una persona che lì c’è nata, una certa Valentina. L’eroina della serie di strisce italiane da lui creata, fotografa con la passione per il mistero e le relazioni pericolose, ha influenzato la rappresentazione femminile del fumetto. Valentina è l’unico personaggio a fumetti con una propria carta d’identità. Conoscendo le sue storie, anche tu scoprirai che il 25 dicembre 1942 lei era nata a Milano al numero 45 di via De Amicis. Nel 1957 divenne famoso per la sua campagna pubblicitaria della Shell. Per sottolineare un particolare importante della narrazione, o del contesto, Guido Crepax https://www.ibs.it/libri/autori/guido-crepax prediligeva scomporre le immagini dei suoi fumetti in vignette più piccole e farcite di particolari minuziosamente elaborati. Nel 1976 realizzò la trasposizione della vita del celebre libertino veneziano Casanova.

L’unico scopo di questo sito è quello di diffondere la conoscenza di queste persone creative, permettendo ad altri di apprezzarne le opere. Se vuoi conoscere i nostri viaggi d’autore già pubblicati, puoi digitare https://meetingbenches.net/category/viaggi_dautore/.

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