UNA GIORNATA DI SOLE, CHE TI FA RISCALDARE – Antonio de Curtis (Totò): il principe delle risate che recitava poesie

toto1-1Lui, l’uomo che aveva un nome e cognome lunghissimo, ancor oggi il comico italiano più popolare di sempre, si distinse anche al di fuori della recitazione, trasformandosi in drammaturgo e poeta, paroliere e qualche volta anche cantante. Lui è considerato ancora oggi – anche per alcuni ruoli drammatici – uno dei maggiori interpreti nella storia del teatro e del cinema italiani. Antonio Griffo Focas Flavio Angelo Ducas Comneno Porfirogenito Gagliardi de Curtis di Bisanzio, aveva interpretato il suo ruolo di principe dal teatro al cinema, fino alla televisione. Molti gli incassi cinematografici, stroncati quasi sempre dalla maggior parte dei critici.toto2-1

Totò era nato a Napoli da una relazione clandestina. Una donna di nome Anna ed un marchese (che, in principio, non lo riconobbe), erano i suoi genitori biologici. Quel bambino malinconico, Totò, era cresciuto in condizioni disagiate, dimostrando però una forte vocazione artistica. Esibendosi con smorfie e battute, lui divertiva i suoi compagni di scuola con piccole recite. La sua scuola teatrale era stata quella del Rione Sanità, cioè l’insieme di strade, piazze e persone che vivevano in quella zona della città. Quel bambino osservava quelle persone, imitandone i movimenti con estremo successo. La madre lo voleva sacerdote, ma lui era attratto dagli spettacoli di varietà.toto3-1

Dopo il servizio militare venne scritturato da un impresario teatrale, iniziando una trionfale serie di spettacoli teatrali che avrebbero lo accompagnato per tutta la sua vita. Nonostante le numerose avventure, lui si sentiva inappagato, perchè le sue soddisfazioni artistiche lo lasciavano privo di quelle sentimentali, fino all’arrivo di una donna di nome Liliana, che si suicidò per amore suo. Totò rimase sconvolto, nel non aver capito l’intensità dei sentimenti di lei, e quel rimorso lo accompagnò per tutta la vita. Nel 1933 si fece adottare da un secondo marchese, per ereditarne la lunga serie di titoli nobiliari.toto4-1

Dopo la morte del padre, Totò si dedicò alle buone letture, alla creazione di canzoni e poesie, alternando teatro e cinematografia. Il bambino che era lungamente vissuto come figlio di N.N., era sempre stato di spirito caritatevole, e per tutta la sua vita aveva compiuto gesti d’altruismo. L’uomo che sapeva parlare anche restando muto, anche da muto avrebbe potuto recirarli, sempre riuscendo a raccontarci quelle storie. Come lui disse salutandoci, “io sono nato in un bellissimo Paese, in cui però per venire riconosciuti qualcosa, bisognava morire.toto5-1

AMORE PERDUTOAmore perduto, io ti avevo trovato, non avevo saputo tenerti con me. Amore perduto mi ha detto questo cuore, che tardi ha saputo, chi tu eri per me.

SE UNA ZINGARA – Se una zingara leggendomi nel destino in mezzo alle mani, mi avesse detto che incontravo una femmina come te, io non le avrei creduto. Le avrei detto “vai via, non mi dire fesserie”. Una femmina così, esiste soltanto dentro il sogno. E adesso che io ti ho incontrata, veramente mi sembra di sognare.toto6-1

UNO SPETTACOLO – Tu sei uno spettacolo, tu sei un canestro di mele profumate. Un bicchiere di vino delicato, una carezza di sole a primavera. Tu sei il canto degli uccelli innamorati, il suono di una chitarra appassionata. Tu sei un fiore che mi rende bella la giornata! Tu sei una gioia e un cuore che parladi amore, un pensiero che mi fa vivere. Tu sei una giornata di sole che ti fa riscaldare.

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