L’AUSTRIACA CHE HA CONQUISTATO LENNY KRAVITZ – Anna Wappel, alias Anna F.

Stava suonando al matrimonio di un amico, quando una ragazza gli aveva fatto conoscere il suo vicino di casa. Più tardi, lei scoprì che si trattava dell’autore di un best singol americano del 1990. Così iniziò la sua carriera di cantante. Lei gioca a calcio e a ping pong. Lei è nata a Friedberg nel 1985. All’età di undici anni suonava la chitarra classica, tre anni dopo aveva preso per la prima volta in mano una chitarra elettrica, decidendo di passare al rock. https://www.youtube.com/watch?v=W_vR5u5QxZY

Il suo nome d’arte è Anna F. Lei ha pubblicato il suo album di debutto nel 2010. Ha cominciato a cantare nell’infanzia, conoscendo Alanis Morissette e Joan Baez, ma da grande ha studiato filosofia e letteratura inglese e italiana a Graz. Questa cantautrice austriaca ha esordito nel 2009, raggiungendo il terzo posto nella classifica degli album più venduti in Austria. ANNA WAPPEL ha realizzato un tour tra l’Austria e la Germania. Ha scritto le sue canzoni girando per il mondo, tra Londra e New York, Los Angeles, Madrid e Copenhagen.

TROPPO LONTANOTu e io sotto stelle differenti sognate molto e continuo a inseguire il passato per ricordarti chi siamo, sei passato un po’ in lontananza un’altra volta quando sei con me nella quiete della notte io sono lì dove ci siamo chiamati fuori. Mettetiti in ​​piedi, posati sulla mia spalla, portatemi all’acqua, non lasciarlo parlare. Siamo isole in un oceano, i silenzi sono rotti, si appoggiano sulla mia spalla come se fossimo ancora più vicini, ma siamo troppo lontani, troppo in giro, ma siamo troppo lontani, andando troppo in lontananza. Senti la corsa del mio cuore segreto, perdona la luce è stata la chiamata del buio puoi sentire quello che non ho mai detto, ho bisogno di quello che tu sei. Prendi un minuto e guarda in giro, guarda che siamo tutti soli che non puoi mai tagliare fuori, non guardare via ora. Prenditi un minuto e guardati, sei stato via troppo a lungo. Posati, giaci sulla mia spalla, portami all’acqua, non parlare. Siamo isole in un oceano, i silenzi sono rotti, appoggiati sulla mia spalla come se fossimo ancora più vicini, ma siamo troppo lontani, troppo in giro, ma siamo troppo lontani, andando troppo in lontananza. In una notte in strane stelle, sono rimasto sveglio troppo a lungo, mi chiedo dove sei, come sbagli e vedo le stesse stelle, sono stato sveglio troppo a lungo. Posati, giaci sulla mia spalla, portami all’acqua, non smettiamo di parlare. Siamo delle isole in un oceano, i silenzi sono rotti, appogiati sulla mia spalla come se fossimo ancora più vicini, ma siamo troppo lontani, spingendo troppo, ma siamo troppo lontani.

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