L’IMMAGINARIO SURREALISTA

Fondato nei primi anni 1920 da Andre Breton (e spiegato nel suo Manifesto del Surrealismo), il Surrealismo è considerato sia un movimento rivoluzionario artistico che culturale. André Breton, diceva che “la mente che si tuffava nel surrealismo, riviveva con emozione ciò che era nella parte migliore dell’infanzia”. Alcune delle forme arte più iconiche, sono arrivate con dei surrealisti (che si tratti di Dalì, Magritte o Ernst). Il modulo si era dedicato alla raffigurazione del subconscio (molti critici considerano il surrealismo come una semplice divergenza dai movimenti artistici tradizionali).

La parola “surrealista”, è stata coniata da Apollinaire (era apparsa nella prefazione alla sua commedia “Le mammelle di Tiresia”, scritta nel 1903). Altamente individualizzato, il movimento faceva affidamento sull’elemento dell’inaspettato (preso in prestito da diverse tecniche dadaiste). Le opere surrealiste presentano l’elemento di sorpresa ed accostamenti inaspettati. I pittori surrealisti, credevano che il Surrealismo avrebbe potuto sostenere l’idea che le espressioni ordinarie potessero essere considerate sono vitali e importanti.

I surrealisti, avevano anche pubblicato il primo numero di La Révolution surréaliste, alla metà degli anni 1920. Il movimento era caratterizzato da incontri nei caffè, dove i surrealisti si cimentavano anche con giochi di disegno collaborativo, discutendo le teorie del Surrealismo in via di sviluppo, con una varietà di tecniche. Con l’ausilio della fantasia e del sogno immaginario, gli artisti surrealisti avevano generato opere creative usando una varietà di media che esponeva le loro menti interiori in modo eccentrico, con dipinti, oggetti e sculture, fotografia e cinema.

I surrealisti parigini originali, avevano utilizzato l’arte come una tregua dalle situazioni politiche violente, e per affrontare il disagio si erano sensibilizzati sulle incertezze del mondo. Altri artisti visivi erano stati coinvolti, tra cui Giorgio de Chirico e Max Ernst, Joan Miró, Francis Picabia e Yves Tanguy, Alberto Giacometti, Toyen e Kansuke Yamamoto. L’immaginario surrealista, era l’elemento più riconoscibile del movimento (ma anche il più sfuggente per categorizzare e definire).

C’erano diversi stili che contraddistinguevano la pittura surrealista. Dalì e Magritte, amavano dipingere in uno stile iper-realistico (in cui gli oggetti erano rappresentati in dettagli nitidi, con l’illusione di tridimensionalità), ed il colore era spesso saturo o monocromaticao. Diversi surrealisti, avevano fatto affidamento sull’automatismo, come un modo per attingere alla mente inconscia (come Miró ed Ernst), con tecniche per immagini stravaganti, tra cui scarabocchi e frottage utilizzato. Artisti come Arp, creavano collage.

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