MI SEI MANCATA – Poesia di Can Yücel

Lui è ben conosciuto per l’uso del linguaggio volgare nelle sue poesie, dove la sua abilità nell’uso delle parole è estremamente gradevole. La sua famiglia era di grande importanza per lui, ed i i suoi cari sono citati in molte delle sue poesie. Lui era il figlio di un ex ministro che aveva lasciato un segno profondo e durevole nella storia dell’educazione in Turchia. Can Yücel è nato a Istanbul nell’estate del 1926, http://www.tourismturkey.org/destination/istanbul diventando un famoso poeta, ben apprezzato per l’uso del linguaggio colloqiale.

Le fonti ispiratrici nelle sue poesie erano gli eventi, la natura e le persone, ma anche le percezioni e le emozioni. Aveva studiato l’Università di Ankara e Cambridge, poi lavorando come traduttore (tradusse anche le opere di Shakespeare, Lorca e Brecht in turco). https://www.youtube.com/watch?v=Wd1p45JrAWM Nel 1958, ritornato in Turchia, aveva lavorato come guida turistica, vivendo poi a Istanbul, la città dove aveva iniziato a scrivere le sue poesie iniziato a scrivere poesie. Lui ha iniziato la sua carriera poetica con una voce già matura, e con il pensiero, crebbe la grande serenità della sua mente.

Dopo alcuni anni, aveva deciso di trasferirsi in una penisola remota della Turchia sud-occidentale, Datça, https://www.theguardian.com/travel/2015/apr/18/datca-peninsula-turkey-beach-holiday-guide dove lui è morto in un giorno d’agosto del, e dove la sua tomba è molto visitata. Soprattutto per il suo mare, la penisola di Datça è in una posizione privilegiata se tu pensi di visitare la Turchia, con la bellezza delle sue numerose baie ed i porti lungo la spettacolare costa sud-occidentale della Turchia.

MI SEI MANCATAMi sei mancata, lasciandomi a soffocare cuore per così tanto tempo. La tua mancanza sta drogandomi il cervello, anche se non ci incontriamo spesso, sapendo che sei con me sta riscaldandomi dentro per lungo tempo, capisco di nuovo. La tua assenza, uscire da un dolore stordito nel mio cuore (apparso) come una continua vacuità, cominciando alle mattine con l’accarezzarti la sera, mettendo da parte tutto, ma parlando con te, mi manchi. I nostri giochi, le nostre passeggiate, la tua dolce malinconia, i tuoi infortuni infantili. Come sei stata forte con gli altri, mentre mi hai difeso, e come sei stata tenera con un paio di occhi sgretolati, quando ti sei lasciata alle mie carezze. Anche se non vorrei mai che tu vada a vedere che devi farlo, e senza dirti a quelli che dicono ‘andare ora’, appena mi dimentichi, che presto incontrerai la felicità. Come difficile dirtelo. Non essere in grado di vederti, e forse dopo anni, quando ci siamo incontrati per volerti, guardarmi come uno sconosciuto, per affrontare il mio cuore che proibisce un altro amore.

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