MICHAIL VRUBEL (1856/1910), PITTORE RUSSO

UN DRAMMA ESISTENZIALE, TRA TALENTO E FOLLIA

MICHAIL VRUBEL 1/3 – Lui, autore di capolavori dell’arte pittorica, è anche una delle figure più tragiche tra i pittori russi. https://www.youtube.com/watch?v=m2XY57RhaiY L’uomo che sarebbe diventato il promotore del nuovo stile moderno in Russia, era nato ad Omsk http://www.kolejtranssyberyjska.pl/en/omsk-tourist-information Frequentò il ginnasio classico, completando gli studi con voti molto alti. In seguito, tra il 1867 ed il 1869 – frequentò la scuola d’arte a San Pietroburgo, http://www.saint-petersburg.com/ concludendo anche gli studi di giurisprudenza nel 1879. L’anno dopo, ascoltando una sua intima vocazione, conobbe il famoso pittore russo Repin, dal quale prese lezioni private. Nel 1884, iniziò un soggiorno in Italia, apprendendovi i segreti della pittura del Rinascimento. Il suo dramma esistenziale, è stato quello della vita di un uomo dove sofferenza ed arte si fusero impercettibilmente, realizzando dipinti senza tempo.

MICHAIL VRUBEL 2/3 – Il suo prologo artistico di gioventù (gli anni Ottanta dell’Ottocento), lo aveva assorbito nella ricerca di una propria vocazione creativa. https://www.youtube.com/watch?v=4EUxh6AP0sY Lui fu pittore ed esperto grafico, ma anche pittore per scenografie teatrali e scultore. Il suo secondo periodo creativo è quello iniziato nel 1890, con il quadro “Il demone seduto”, una stagione artistica a Mosca https://www.mos.ru/en/ che si conclude con il suo ricovero in ospedale. In quella clinica psichiatrica, più tardi, lui morì di polmonite, poiché completamente nudo – in pieno inverno – trascorreva il proprio tempo davanti a una finestra aperta. Nel 1896 si sposò con una giovane cantante lirica, ed è stato da quella creatività che sono nati due suoi capolavori: “La principessa fantasia” ed il pannello “Il volo di Fausto e Mefisto”.

MICHAIL VRUBEL 3/3 – Dal 1903 al 1906, matura la terza stagione della sua maturazione artistica, lui combatte la propria malattia mentale. I suoi problemi erano iniziati nel 1901, quando aveva dipinto uno dei suoi capolavori: “Il demone abbattuto”. Venne rinchiuso in una clinica psichiatrica, perché sofferente di strane allucinazioni. Il suo mondo stava sprofondando nell’oscurità mentale, ed anche la vista lo stava abbandonando, costringendolo a completare il suo ultimo dipinto con l’aiuto del tatto. Nella Galleria Tretyakov, un museo di Mosca https://www.tretyakovgallery.ru/en/ che ospita la più grande collezione di belle arti russe, puoi ammirare uno dei capolavori di questo pittore, “Il demone seduto nel giardino”, realizzato nel 1890.

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