NON LASCIARMI – Una canzone di Jacques Brel, il cantore della tenerezza

Lui era capace di fare della canzone una rappresentazione teatrale. Morì a Parigi, in un giorno d’autunno del 1978, ma ti aspetta in Polinesia, nel cimitero di Hiva Oa, vicinissimo a Paul Gaugin. Nella sua prima produzione artistica è facilmente individuable l’umanitarismo evangelicoquello che nella sua maturità artistica diventerà esistenzialismo libertario e antimilitarismo. Jacques Brel era nato a Bruxelles in un giorno di primavera del 1929. A causa degli scarsi risultati negli studi, aveva iniziato a lavorare nella fabbrica del padre, frequentando un movimento di ispirazione cristiano-sociale, dove incontrerà la madre delle sue tre figlie. A Bruxelles, propose a diversi cabaret le propone canzoni, incidendo nel 1953 il suo primo disco.

Trasferitosi a Parigi, si esibisce nello stesso teatro dove aveva debuttato Georges Brassens. Da quel momento, inizia a cantare nei bistrot parigini. Juliette Gréco (una delle più grandi cantanti dell’epoca), registra una sua canzone. Nel 1957, vince il Grand Prix du Disque dell’Académie Charles Gros. Nel 1961, trionfa all’Olympia. I suoi spettacoli hanno ovunque straordinario successo. Nel 1966, dichiara che non canterà più in pubblico, ed inizia a dedicarsi al teatro e al cinema. Lasciando alla spalle tutte queste esperienze artistiche, Jacques Brel decide di effettuare una crociera attraverso il mondo, fermandosi in Polinesia, nell’ stesso villaggio dove era vissuto il pittore Gaugin, dove inizia una nuova fase della sua esistenza, circondato da una natura incontaminata.

NON LASCIARMINon lasciarmi, devi dimenticare, tutto può essere dimenticato che sta volando via già. Dimentica il tempo, i malintesi e il tempo che è stato perso. Cercando di capire come queste ore possono essere dimenticate. Quelle che uccidono a volte con interrogativi che fanno male come pugni. Cuore della felicità, non lasciarmi. Ti offrirò perle fatte di pioggia che provengono da paesi dove non piove mai. Lavorerò la terra fino alla morte, per coprire il tuo corpo con oro e luce. Io creerò un regno per te, dove l’amore sarà il re, dove l’amore sarà la legge, dove sarai la regina. Non lasciarmi. Inventerò per te, senza parole che capirai ti parlerò di questi amanti che abbiamo visto due volte. I loro cuori si abbracciano, a te dirò. La storia di questo re che morì per non essere in grado di conoscerti. Non lasciarmi. Abbiamo visto spesso il fuoco scorrere nuovamente da un antico vulcano che avevamo considerato troppo vecchio. Sembra che la terra bruciata produce più grano di un mese caldo di aprile. E quando arriva la notte, e il cielo è in fiamme, il nero e il rosso non andrnno insieme. Non lasciarmi. Non piangerò più, non parlerò più, mi nasconderò proprio lì per vederti. Sorridente annuncio di ballare e ad ascoltarti canto e poi rido. Lasciami diventare l’ombra dell’ombra del giorno, la tenda della tua mano, l’ombra del tuo cane. Non lasciarmi.

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