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Aveva ottenuto il Premio José Antonio Ramos Sucre ed il Premio Lazo Martí, continuando a lavorare come traduttrice e critica letteraria. Hanni Ossott era nata a Caracas in un giorno in cui si festeggiava l’amore (il 14 febbraio del 1946), e la percezione di quel giorno avrebbe accompagnato la sua vita di poetessa venezuelana, prima di morire l’ultimo giorno di dicembre del 2002. Laureatasi nel 1975, aveva iniziato a dare seminari presso l’Istituto di Design Neumann. Nel 1978 era titolare di una cattedra presso la Facoltà di Lettere, ma lavorava anche come nel Dipartimento di Discipline letterarie. https://soundcloud.com/letramuertaed/la-inmensidad-de-tus-sentimientos Per proseguire gli studi su Platone ed Eraclito andrà in Grecia, presso l’Università di Atene, con piena padronanza di sette lingue. Andrà poi a Londra per studiare filosofia, traducendo poesie di Rainer Maria Rilke e Emily Dickinson.
ESSERE – Sono in una spiaggia senza fine, la mia anima si dispiega senza avvicinarsi verso un strano nulla. Non conosco niente del mio nome, del mio corpo assolto da ogni essere, di ogni obbligo. Mi abbandono, da sola, al calore. Ho sonno. Infinito, sono questa sabbia che mi cancella, che voglio essere.
PIETÀ – Il mio cuore trema chiedendo le parole, le parole voraci, gli sguardi di un uomo, i suoi gesti incompiuti, la luna e lo splendore delle noie. Enumerazioni. Tutto a causa del mistero che mi attraversa. L’interrogatorio.
CIELO, IL TUO GRANDE ARCO – Se non viene, se non arriva, lasciatelo. Ciò è sempre, sempre. Come una convocazione. Se non viene, aspetta. La canzone della luna ha il suo tempo.
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