SCRIVERE DI UN LUOGO CRUDELE IN CUI VIVERE – Juan Rulfo: nessuno sapeva meglio di lui quanto lontano fosse il paradiso, ma ne conosceva anche tutte le scorciatoie

Il Messico rurale, ai tempi della Rivoluzione 

Sostenuto dalle montagne della Sierra Madre del Sur, a metà del XX secolo questo resort sulla spiaggia era il ritrovo di Sinatra, Bardot ed Elizabeth Taylor. Fort San Diego, il principale monumento storico di Acapulco, è la sua fortezza principale, eretta per la prima volta nel 1617 per respingere gli attacchi dei pirati. Uno dei grandi artisti messicani del 20 ° secolo, lasciò il segno su Acapulco quando nel 1956. L’opera murale di Diego Rivera adorna le pareti esterne della casa di Dolores Olmedo. La nuova parte in rapido sviluppo della città è Punta Diamante, fuori dalla baia principale, sul banco di sabbia di fronte alla Laguna de Tres Palos. Uno dei migliori scrittori messicani, Juan Rulfo, è nato qui.

A causa dei temi della sua finzione narrativa, è visto come l’ultimo dei romanzieri della Rivoluzione messicana. Juan Rulfo, è nato in un giorno di maggio del 1917 ad Apulco, diventando scrittore messicano considerato uno dei migliori romanzieri e creatori di racconti nell’America Latina del XX secolo. Dal 1933 al 1986 visse a Città del Messico, dove divenne direttore del National Institute for Indigenous Studies. Le sue opere fotografiche (oltre 6000 negativi delle sue fotografie) sono archiviate presso la Fondazione Juan Rulfo https://es-la.facebook.com/jrulfo/.

Era un romanziere messicano, scrittore di racconti e anche un fotografo. Da bambino che cresce nelle campagne, ha assistito all’ultima parte della violenta ribellione di Cristero nel Messico occidentale. Quando la sua famiglia si trasferì a Città del Messico, lavorò per un’azienda di gomma e come sceneggiatore cinematografico. Juan Rulfo era un seguace dichiarato del romanziere americano William Faulkner. Ha avuto un impatto enorme sugli autori latinoamericani (incluso Gabriel García Márquez), che hanno praticato quello che è diventato noto come realismo magico.

Molti dei suoi racconti che furono successivamente pubblicati nel 1953, descrivevano la violenza dell’ambiente rurale e la stagnazione morale della sua gente. Scrivendo, Juan Rulfo utilizzava tecniche narrative (come l’uso del flusso di coscienza, flashback e mutevoli punti di vista). Il suo romanzo Pedro Páramo, https://www.ibs.it/pedro-paramo-libro-juan-rulfo/e/9788806221621 esamina la disintegrazione fisica e morale di un capo ed è ambientato in un inferno sulla terra abitato dai morti, che sono perseguitati dalle loro trasgressioni passate.

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