SENZA DESTINO – Romanzo di Imre Kertész

Pensava che “la libertà” era il pericolo più grave che circondava l’uomo, perché la libertà è la conquista definitiva che rende imbelli. Aveva ricevuto il Premio Nobel per la letteratura, per una scrittura che sosteneva la fragile esperienza dell’individuo contro la barbarica arbitrarietà della storia. Lo scrittore ungherese Imre Kertész Imre Kertész era nato a Budapest ai primi di novembre del 1929. Era sopravvissuto ai campi di sterminio nazisti nel 1944, diventando Premio Nobel per la letteratura nel 2002.

Il suo primo e più famoso romanzo (Essere senza destino), fu scritto tra 1961 e 1973. Non si tratta di un lavoro strettamente autobiografico, perchè le vicende degli ebrei ungheresi durante la guerra servono da spunto di una rigorosa riflessione filosofica sulle rotture della storia del ‘900. Nell’Ungheria comunista, lui e la sua opera furono messi al bando. Imre Kertész è morto a Budapest giovedì 31 marzo, all’età di 86 anni. L’arte non serve a giudicare le persone, ma a ricreare l’attimo. Questa sua frase dovrebbe essere il presupposto di ogni libro.

Un libro di questo scrittore ungherese presenta chiarezza, profondità e intensità delle riflessioni. Leggendo le pagine del romanzo “Senza destino”, anche tu leggerai una strana domanda. Alla domanda perché agli ebrei venga riservato un simile trattamento, il ragazzo rifiuta di condividere la risposta religiosa: “questo è il volere di Dio”. Lui non ha ancora compiuto quindici anni, quando una sera deve salutare il padre costretto a partire per l’Arbeitsdienst, il servizio di lavoro obbligatorio. Perché dovrebbe esserci un senso in tutto questo? Poco dopo, lui viene arruolato al lavoro forzato, e senza spiegazione, viene costretto a partire per la Germania.

La voglia di crescere, di vedere e imparare, l’impulso vitale di questo ragazzo sono così marcati e prorompenti, che il suo modo di ragionare trova sempre una buona ragione perché le cose avvengano proprio in quel modo e non in un altro. Agli occhi di quel ragazzo quindicenne, le vicende che determinano i suoi continui trasferimenti da un campo di concentramento all’altro si dipanano come una catena di eventi ordinari. Il corpo, il proprio corpo, è l’unica preoccupazione. Lui non avverte nessun turbamento, assolutamente niente, se il compagno di branda muore durante la notte, e anzi si approfitta della situazione per ricevere doppia razione di pane e zuppa.

Le proprietà intellettuali delle immagini che appaiono in questo blog corrispondono ai loro autori. L’unico scopo di questo sito, è quello di diffondere la conoscenza di queste persone creative, consentendo ad altri di conoscere le loro opere. Per approfondire questo tema, puoi digitare: https://www.amazon.co.uk/Senza-Destino-Balint-Pentek/dp/B0041KWGRK

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