PRELUDIO – Oh aria della sera avvolgimi, è ora che io muoia di nuovo. Quando si chiuderanno i miei occhi, non ci sarà più mare per le imbarcazioni di lacrime. Vado e lascio chiuse tutte le piogge. Ma tornerò ancora ad ogni stagione che vorrò. Sono stato la tristezza del mondo. Oh aria della sera avvolgimi, è ora che io muoia di nuovo.
TORSO – Assurgi dal regno di pietra! È da così tanto che busso sui marmi. Mille anni e duemila. Ci siamo baciati tra illiadi venerande, quando gli Omeri suonavano la lira. Oh luna della pioggia, cieca maestosa! Fai un Iliade per me, quando sarà caduta anche l’ultima Ilion. Sta chiuso nella pietra il mio cuore. Mille anni e duemila.
SHIROKA IN INVERNO – Non vi sono più uccelli. I voli sono cancellati. Nulla fuorché la primitiva aura della pioggia. La riva rimugina ai piedi delle acque, sognando l’estate passata. Nella sabbia dell’oblio io raccolgo la ceramica del tuo ritratto. Che breve questa estate, mio Dio! Un pugno di sabbia e un pugno di sole. Tutto il calendario dell’estate con un solo sabato, e tutto il sabato con un bacio soltanto.