L’abbandono, nella linea tremolante del silenzio.

Pensando ai nostri viaggi, tra i ricordi appaiono quelli connessi ai profumi e sapori di ciò che avevamo mangiato. Ecco perché è importante scegliere dove mangiare durante la vacanza. In Asuncion, ricorda che il ristorante Tierra Colorada Gastro http://tierracoloradagastro.com/, ha aperto le porte a una cucina con i migliori prodotti del Paraguay, usando manioca e accompagnandola con le migliori carni e pesci. In questa città, ciò che una scrittrice ha scritto in un suo romanzo non parla di cibo, ma delle vite spezzate delle persone.

Tra le sue opere, Pellegrino dell’eternità (1985), I nodi del silenzio (2003) e Las abodes del universo (2011). Ha iniziato a pubblicare le sue prime poesie sul giornale della International School of Asunción. Il suo romanzo I nodi del silenzio è stato tradotto anche in francese, italiano e inglese. Nata in un giorno di maggio del 1944 ad Asunción, RENEE FERRER è un poeta e romanziere contemporaneo paraguaiano. Nel 2011, ha ricevuto il Premio Nacional de Literatura.

Scritto e ambientato durante gli ultimi anni della dittatura del Paraguay, questo romanzo esplora una miriade di problemi derivanti dall’oppressione e dall’autoritarismo. I nodi del silenzio crea un labirinto di emozioni, in cui tre persone lottano con le loro identità e soddisfazioni. Le lotte di potere sono minate dal pulsare costante di un sassofono sensuale. In una prosa meravigliosamente poetica, lo scrittore esplora argomenti universali di abuso psicologico, mentre i suoi personaggi cercano di mettere insieme le loro vite spezzate.

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VIAGGIO – Fermati sulla vita, senza ombra che mi preceda o persegui, senza ricordi di allora o di domani, consapevole solo di oggi e della strada. Il fedele di un equilibrio che custodisce le molteplici presunte esistenze, le promesse fallite, la parola adempiuta sotto questo sole, sotto altri soli, in un dopo questa morte o prima della prossima. Arduo pellegrinaggio alla lontana luce. Torno all’oblio delle mie vecchie facce, ai passi sbagliati su rotte sbagliate, alle lagune incerte su cui camminavo, ai momenti malvagi, alla redenzione, alla ricerca, ai possibili avanzamenti in questa camminata nell’ombra, alati equilibristi sulle onde corte che salgono colline, evitando l’abisso con lo slogan certo di raggiungere il riparo delle tue ali aperte senza bave o ferite.

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