IL GENIO INFANTILE DI UN ARTISTA – Keith Haring, parte della scena artistica di New York negli anni ’80

Esplorare la vita e le opere colorate di un artista

Forse per caso, Keith Haring decise di esprimere la propria creatività sugli spazi pubblicitari vuoti. La metropolitana di New York https://untappedcities.com/2014/05/02/6-places-to-see-keith-harings-artwork-in-nyc/ divenne come una specie di “bottega,” l’atelier d’arte dove sperimentare nuove e spericolate soluzioni grafiche. Ricordiamo quella sua stagione d’esordio con le sue parole: «”Un giorno, viaggiando in metropolitana, ho visto un pannello che doveva contenere un messaggio pubblicitario. Ho capito subito che quello era lo spazio più appropriato per disegnare. Sono risalito in strada fino ad una cartoleria e ho comprato una confezione di gessetti bianchi, sono tornato in metropolitana e ho fatto un disegno su quel pannello. Era perfetto, soffice su carta nera; il gesso vi disegnava sopra con estrema facilità.”»

Da bambino aveva rivelato inclinazione per il disegno, perciò, venne incoraggiato dal padre che intuì il talento artistico del figlio. Nel 1976, girò gli Stati Uniti in autostop, per osservare da vicino i lavori degli artisti della scena americana. Non soltanto le immagini dei suoi omini stilizzati sono famose in tutto il mondo, ma i suoi lavori sono familiari anche a chi non sa niente dell’arte pop degli anni ottanta. Keith Haring https://www.haring.com/ nacque a Reading, in Pennsylvania, in un giorno di primavera del 1958, studiò grafica e alla School of Visual Arts di New York, dove iniziò iniziò a dimostrare interesse per graffiti e murales. Apprese l’arte di veicolare messaggi semplici e intellegibili.

Gli era stato sempre chiaro che l’arte non doveva essere riservata all’apprezzamento di pochi, ma per tutti. Tenne la sua prima esposizione al Pittsburgh Arts and Crafts Center di Pittsburgh. Aprì un negozio a Lower Manhattan, vendendoci gadget con le riproduzioni delle sue opere. La Swatch gli affidò la progettazione di alcuni suoi modelli di orologio. Keith Haring https://www.travelonart.com/arte-contemporanea/meravigliosi-omini-di-keith-haring/ spiegò che la commercializzazione dei suoi lavori era di renderli accessibili a tutti. Prima di essere consacrato nell’arte, era stato inizialmente un emarginato, perché amante della cultura di strada. Trattò con i suoi colori temi scottanti, come capitalismo e razzismo, il riarmo nucleare e l’AIDS.

Per conoscere il segreto della sua vena creativa, è necessario rileggere qualcosa di lui: “I bambini sanno qualcosa che la maggior parte delle persone ha dimenticato.” Le sue novità divennero esplosive, finendo con l’attirare anche l’attenzione degli intenditori d’arte. Il suo stile essenziale, con contorni neri e colori vividi, divenne riconoscibile a tutti, specialmente dopo avere realizzato i disegni nella metropolitana di New York. Dagli anni Ottanta, Keith Haring https://www.youtube.com/watch?v=u1fwS1pp2X4 esibì i suoi lavori in un nightclub dell’East Village, il Club 57, e con l’amicizia Andy Warhol iniziò una fertilissima stagione creativa. Riconosciuto a livello internazionale, espose opere in tutti i continenti e partecipò perfino a una trasmissione televisiva, disegnò un murales sul muro di Berlino. Non mancò di affrontare argomenti come amore, gioia e sesso.

Il suo punto creativo di partenza era semplice: l’arte doveva liberare l’anima e provocare tempeste creative. Lui si riteneva parte necessaria di una ricerca importante, un qualcosa al quale non c’era mai fine. Quando doveva dipingere era un’esperienza: al suo meglio, era trascendere la realtà. Sulla falsariga di Andy Warhol, inventò un linguaggio urbano fatto di sagome primitive che si rifacevano al fumetto. Attivissimo nel sensibilizzare il pubblico sull’importanza dell’utilizzo dei preservativi, nel 1988 si ammalò di AIDS e creò una fondazione per assistere gli ammalati HIV. L’anno dopo, Keith Haring https://www.widewalls.ch/magazine/street-art-legends-best-of-keith-haring-art dipinse a Pisa un murales dedicato alla pace universale. Ormai diventato leader del neo-pop, divenne tra gli artisti più rappresentativi della sua generazione.

Una essenziale e spessa linea di contorno, circoscriveva le sue figure, inglobandovi figure soltanto apparentemente infantili. Iconico è stato il suo utilizzo di colori vividi e accattivanti, simili a quelli usati dalla grafica pubblicitaria. Il suo immaginario divenne un linguaggio visuale universalmente riconosciuto, con opere che facevano ricorso a uno stile immediato, ricco di personaggi. Ormai diventato un artista affermato, acclamato e ricco, il trasgressivo artista si dona una vita sessualmente sregolata. Per complicazioni legate alla sua malattia, Keith Haring https://pop-shop.com/ morì in un giorno di febbraio del 1990. Madonna, la cantante sua amica, gli dedicò la prima data di un proprio World Tour. Te lo ricordiamo con le sue parole: “Nothing is important…so everything is important.”

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