NELLE SUE PAGINE, NON ASPETTARTI MAI UN BRANCO DI BUFALI – Meena Kandasamy, la donna che mostra cicatrici all’interno di cornici espositive

Dirti qualcosa che va contro la saggezza popolare

Se ti piace sfogliare i libri e poi leggerli, devi dare un’occhiata a Chennai, dove si trova la libreria più antica dell’India, nel suo edificio coloniale su Anna Salai. Inaugurato dal 1844, l’antica libreria Higginbothams https://www.facebook.com/higginbothamsbookstore/ ha una delle migliori collezioni di libri della città. Per ricordare il tuo viaggio , compra qualcosa di Meena Kandasamy.

Come scrittrice, si concentra sull’annientamento delle caste, sul femminismo e sull’identità linguistica. Nata nel 1984 da genitori Tamil, Meena Kandasamy https://www.kandasamy.co.uk/ ha sviluppato un precoce interesse per la poesia, adottando il nome Meena. Ha scritto la sua prima poesia all’età di 17 anni, completando un dottorato in filosofia in Socio-linguistica. Con sede a Chennai (Tamil Nadu, India), mentre presenta le sue idee, la poesia non è intrappolata in strutture più grandi che ti spingono ad adottare pratiche come lo è il linguaggio accademico.

Parla di questioni politiche contemporanee relative a casta, corruzione, violenza e diritti delle donne. Una delle sue prime raccolte di poesie, tradotta in cinque lingue diverse, è stata pubblicata nel 2006, con una prefazione di Kamala Das. Nel suo secondo libro di poesie Ms. Militancy, Meena Kandasamy https://twitter.com/meenakandasamy?lang=it adotta una lente anti-casta e femminista per raccontare i miti indù e tamil. Ha debuttato anche come attrice in un film, il primo lungometraggio indipendente Malayalam finanziato dal pubblico online. Attraverso i suoi handle di Facebook https://www.facebook.com/Ms.Militancy e Twitter https://twitter.com/meenakandasamy?lang=it, Meena Kandasamy ha una presenza regolare e influente sui social media. Il suo romanzo sugli intellettuali indiani contemporanei,When I Hit You, mostra https://www.amazon.it/Meena-Kandasamy/e/B001ICDT9I un protagonista senza nome fuggito dal marito violento. Leggendo scoprirai se le sarà permesso di raccontare la sua storia.

SGUARDI DI LUNA – Quindici, persi in una stanza piena di bambini che imparano la poesia hindi per un esame imminente. In un basso nasale, l’insegnante parla di un uccello infatuato che osserva la luna in ogni momento della notte. Mi alzo e chiedo, cosa fa quell’uccello nelle notti di luna nuova? Irritato da ciò che pensa sia sfacciataggine, l’insegnante dice che l’uccello mi guarda in faccia. La classe si volta all’improvviso, mi fissa. Vergognandomi, mi rimpicciolisco, mi siedo. Ventidue, perso in ogni spazio, cerco irrequieto la forza delle sue spalle e caccio, come una bestia affamata per intravedere il mio amante nero come il carbone, e desidero guardare ancora una volta nei suoi occhi illimitati dove sono affondato e non è mai emerso. Mentre conto desolatamente ogni ora che passa, divento quell’uccello che guarda la luna nelle notti di luna nuova, canto le canzoni più tristi di tutti i tempi, non faccio mai domande.

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