QUANDO LA CULTURA FIORENTINA FECONDAVA ATTITUDINI – Ambrogio Lorenzetti, un pittore tra Madonne e allegorie

Una profonda umanità, tra complesse allegorie 

Diffusa in Europa a partire dal 1346, la grande falciatrice comunemente nota come l’altra morte o peste nera https://www.ilpalio.org/gabrielli_pesteorigine.htm aveva mietuto oltre venti milioni vite umane prima di scomparire. Nel 1348, a causa di quella epidemia, morì a Siena anche un uomo di nome Ambrogio. Temendo l’imminenza della morte, nel suo testamento del 9 giugno, donò i suoi averi alla Compagnia della Vergine Maria.

Una sua “Madonna col Bambino” https://pinacotecabrera.org/collezione-online/opere/madonna-con-il-bambino-8/, tempera e oro su tavola realizzata da Ambrogio Lorenzetti attorno al1320-1330, è conservata nella Pinacoteca di Brera, a Milano. All’interno della Galleria degli Uffizi di Firenze e proveniente dalla chiesa cittadina di San Procolo, è conservata il “Trittico di San Procolo” http://www.opificiodellepietredure.it/index.php?it/1233/ambrogio-lorenzetti-trittico-di-san-procolo-firenze-gallerie-degli-uffizi, una sua tempera e oro su tavola del 1332.

Nato nella città di Siena nel 1285, Ambrogio Lorenzetti subì l’influenza pittorica di suo fratello Pietro, ideando figure umane che assumevano posture sciolte ed equilibrate, con un individualismo realistico assai personale che prestava attenzione a composizione e forma. Tra i maestri della scuola senese del Trecento http://www.travelingintuscany.com/arte/arte/sieneseschool.htm, si distinse per la componente allegorica delle sue opere, all’interno delle quali puoi nitidamente distinguere l’umanità dei soggetti da lui rappresentati. Secondo un documento del 1321, sembra che lui abbia contratto un debito nei confronti di un certo Meo di Lapo. Al riguardo, è documentato anche che comprò una casa a Siena nel 1324, ma che dovette vendere una sua proprietà fondiaria.

Tra il 1328-1330 si iscrisse all’Arte dei Medici e Speziali, comprendente anche i pittori. In Asciano, visitando il Museo Civico Archeologico e d’Arte Sacra Palazzo Corboli, potrai ammirare la straordinaria opera di un artista innovatore, una tempera e oro su tavola, “Pala con la Vergine e il Bambino, San Michele Arcangelo e i santi Bartolomeo e Benedetto” http://www.cretesenesi.com/img_news/tritticobadiarofeno.pdf realizzata da Ambrogio Lorenzetti quando si approssimava ai cinquant’anni d’età, attorno al 1332-1337, per la Badia dei Santi Giacomo e Cristoforo a Rofeno.

Nel cuore della Toscana, esattamente tra Firenze e Siena, nel 1319 Ambrogio Lorenzetti realizzò e firmò invece una “Madonna col Bambino” nella chiesa di Sant’Angelo Vico l’Abate. A navata unica rettangolare e facciata con portale rinascimentale, quella chiesa risalente al XII secolo e rifatta nel 1539 ha conservato quell’immagine, attualmente conservata nel Museo Giuliano Ghelli di San Casciano https://corrierefiorentino.corriere.it/firenze/notizie/arte_e_cultura/17_ottobre_16/blu-madonna-lorenzetti-17c509b0-b2aa-11e7-bd36-5b34f2a71086.shtml.

San Casciano era un avamposto militare strategico con solide mura dello spessore di sette metri in altezza, munite di due porte principali orientate in direzione di Firenze e Siena. Proprio qui, nel Museo Giuliano Ghelli https://www.sancascianovp.net/museo-san-casciano potrai ammirare la bellezza della mano del bambino e il colore blu di quella Madonna, una bellissima tonalità ideata quando il pittore Ambrogio Lorenzetti aveva 29 anni. Per quanto riguarda l’evoluzione dello stile pittorico, a partire dai lavori di gioventù i suoi personaggi mostrano estremo naturalismo.

Intorno al 1332, anno in cui Ambrogio Lorenzetti visitò Firenze, a testimonianza della sua attività in quella città, in una pala d’altare il pittore senese aveva dipinto scene della leggenda di San Nicola di Bari, sviluppando doti narrative che prediligevano orchestrazioni architettonicamente armoniose. Visitando Firenze, non dimenticare che il suo Museo degli Uffizi ospita “Il miracolo delle navi granarie” https://www.uffizi.it/opere/lorenzetti-nicola-storie2, tempera su tavola in fondo oro restaurata nel 2017.

Nelle interazioni che puoi osservare nelle scene da lui dipinte, potrai facilmente individuare una complessa ragnatela allegorica impregnata dell’umanità dei protagonisti. Una “Maestà”, che Ambrogio Lorenzetti aveva realizzato nel 1335 per la chiesa di San Pietro all’Orto, è un dipinto a tempera e oro su tavola di 155X206 cm. Di tale mirabile opera, attualmente conservata nel Museo di Arte Sacra di Massa Marittima, si persero le tracce fino a quando fu ritrovata nella soffitta di una chiesa, http://www.travelingintuscany.com/arte/ambrogiolorenzetti/maestadimassamarittima.htm.

Tornato a Siena, con attenzione ai dettagli e abilità nell’uso della prospettiva aerea Ambrogio Lorenzetti nel biennio 1337-1339 aveva affrescato uno dei cicli di affreschi più belli del Medioevo. All’interno della sala della Pace, nel Palazzo Pubblico cittadino, questo ciclo pittorico profano illustra le atmosfere senesi di quegli anni  http://www.sienaguidavirtuale.it/accessible/ita/geo_palazzopubblico_introduzione.html.

 

Presso l’Abbazia di San Galgano, dove sulla parete della porta di ingresso vedrai una rappresentazione di San Galgano nell’atto di donare la Spada nella Roccia a San Michele Arcangelo, Ambrogio Lorenzetti affrescò nel 1336 la cappella dell’Eremo di Montesiepi http://www.sangalgano.info/cappella_it.html, con affreschi ben restaurati nel 2020 che rappresentano rispettivamente “la Maestà con bambino” e “l’Annunciazione con l’Arcangelo Gabriele”.

Nella chiesa del Convento di Sant’Agostino di Siena https://www.museionline.info/tipologie-museo/chiesa-di-sant-agostino-siena, iniziata a costruire nel 1258 e protratta per mezzo secolo, Ambrogio Lorenzetti dipinse nel 1337 “la Maestà” della Cappella Piccolomini – affresco delle dimensioni di 128×240 cm e casualmente scoperto nel 1944 – con volti delle figure che rivelano le fisionomie tipiche del suo stile pittorico.

Proveniente dal Duomo di Siena, ma attualmente conservato nella sala numero tre della Galleria degli Uffizi di Firenze, “la Presentazione al Tempio” https://www.uffizi.it/opere/presentazione-al-tempio è un dipinto a tempera su tavola straordinariamente ricco di particolari ispirati dalla vita quotidiana, che Ambrogio Lorenzetti ha firmato e datato nel 1342, minuziosamente pitturando la sensazione di profondità perfino con le fughe convergenti dei marmi policromi del pavimento.

L’orizzonte espressivo di Ambrogio Lorenzetti, autore di un importante ciclo di affreschi allegorici, ha spaziato tra Massa Marittima e Siena, San Galgano e Firenze, concludendosi con un dipinto a tempera e oro su tavola conservato nella Pinacoteca Nazionale di Siena, “l’Annunciazione” https://www.artesvelata.it/annunciazione-lorenzetti/, realizzata quattro anni prima di morire di peste. Osservando la gestualità di Maria, nota il suo turbamento all’apparire dell’angelo.

Per ampliare l’orizzonte su altri pittori, puoi digitare https://meetingbenches.net/category/pittori/. L’unico scopo di questo sito è quello di diffondere la conoscenza di persone creative, consentendo ad altri di apprezzarne le opere. Le proprietà intellettuali delle immagini che appaiono in questo blog sono da riportarsi ai loro autori.

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