QUOD TU ES EGO FUI. QUOD EGO SUM ET TU ERIS – Quel che tu sei, anch’io lo fui, quel che io sono, anche tu lo sarai

Sorvegliare tutti, senza tregua e distrazione, lontani dal contagio

Viaggi Autore, può essere un sito web https://www.viaggidautore.com/, l’esperienza unica di dormire in un convento con camere affrescate da pittori rinascimentali, oppure, e più semplicemente, una tela sulla quale dipingere il tuo mondo interiore attraverso i tuoi desideri di viaggio. Arché Travel https://www.archetravel.com/cataloghi-viaggi/destinazioni/italia/, invece, offre un esclusivo catalogo tour d’Italia sintonizzato sul suo patrimonio artistico-culturale. Una associazione italiana, la Fondazione pordenonelegge.it https://www.turismofvg.it/intorno-al-festival/viaggi-d-autore, propone invece Viaggi d’autore sul territorio della città di Pordenone, offrendoti così l’opportunità di conoscerne la sua storia. All’interno delle panchine tematiche di Meeting Benches https://meetingbenches.com/ e https://meetingbenches.net/, invece, ti è data la possibilità di conoscere una nazione, una città o una regione, attraverso gli occhi di uomini e donne creative che hanno saputo interpretare il loro territorio attraverso la creatività.

Questo è un Viaggio d’Autore ambientato in Italia, con un orizzonte temporale che spazia dal 1348 al 2021. Tutto l’itinerario è focalizzato sulle pandemie attraverso i secoli, e sulla loro capacità di condizionare i panorami mentali e geografici di vastissimi territori. Sarà un che attraverserà Venezia e Milano, Firenze, San Geminiano e Siena, ti farà conoscere non soltanto città dalle quali ripartire dopo appena un giorno, ma qualcuno o qualcosa che resteranno insieme a te, per molto più tempo di quanto tu possa anche soltanto immaginare.

La prima tappa del nostro viaggio attraverso le pandemie è Venezia. Scegli cosa vedere, senza però dimenticare che gli effetti devastanti della peste e le sue misure di contenimento sono ancora presenti sulle strade e nelle isole della città che subì ondate di peste nel corso dei secoli. Nell’epidemia di peste del 1348, 110.000 abitanti ne morirono 40.000, mentre quella del 1630-31 causò la morte di un terzo della popolazione (50.000 decessi su 140.000 abitanti). Queste epidemie, indussero i veneziani a costruire il primo lazzaretto di contenimento del contagio della storia https://lazzarettiveneziani.it/it/visita-lisola (sull’isola di Santa Maria di Nazareth), nonché due chiese che sancirono la fine della peste (Santissimo Redentore e Madonna della Salute). A ricordo di questa esperienza, anche tu vorrai una maschera veneziana. Puoi andare a Castello 4964, a Cà del Sol www.cadelsolmascherevenezia.com, acquista la più inquietante, la maschera del medico della Peste.

Eccoci pronti per la nostra piena immersione dentro la seconda tappa nel nostro viaggio d’autore. Il panorama pandemico dell’Italia tra XIV e XXI secolo, spazia dentro la città di Milano, dove all’epoca della peste del 1577 il vescovo Carlo Borromeo, coniugando carità e quarantena, scrisse un apposito “Memoriale” ad uso della posterità. Quella descritta dallo scrittore Alessandro Manzoni nel capitolo 32 dei Promessi Sposi, è invece una processione del corpo di San Carlo Borromeo per scongiurare la peste del 1630. Non avrai resistito alla tentazione di visitare i bellissimi negozi di moda nel centro della città, ma prima di ripartire vai in Galleria Vittorio Emanuele II, entra in libreria Feltrinelli https://www.lafeltrinelli.it/?utm_source=google-mybusiness, e acquista un libro che sembra descrivere una pandemia d’oggi: La peste di San Carlo: Milano 1576-1577.

Per scoprire Firenze da un punto di vista inusuale, entrando dentro un’epoca che mise in ginocchio la città, Destination Florence https://www.destinationflorence.com/it ti propone un tour tra le vie del centro cittadino. Troverai le tracce di un periodo nefasto: quello della peste. Visitando la Venerabile Arciconfraternita della Misericordia https://www.misericordia.firenze.it/, scoprirai che durante la peste del 1348 e del 1630 operò nell’opera di soccorso e trasporto dei “sospetti” e contagiati nei lazzaretti, e che ancora in questo momento è al servizio della città. Non partire da Firenze senza essere andato nella gelateria Vivoli https://vivoli.it/, per caffè, bibite e gelati in piena modalità anti-contagio https://firenze.repubblica.it/cronaca/2020/05/02/foto/firenze_da_vivoli_il_gelato_e_il_caffe_passano_dalla_buchetta_del_vino-255486745/1/.

Nel 998, San Gimignano era un villaggio, ma nei primi tre secoli dopo il Mille, l’itinerario dei pellegrini che si dirigevano a Roma passava proprio dentro le sue mura cittadine. Attorno alla prima metà del ‘Trecento vivevano in città 13.000, ma la peste del 1348 ne decimò due terzi e quella del 1631 li ridusse a 3.000 anime. Esistono diversi modi per visitare questa “città delle 72 torri”, già a iniziare dal pozzo della Piazza della Cisterna, quello dove gli appestati si dissetavano. Le epidemie decimarono la popolazione, ma non alterarono i consumi di vino, che nell’anno 1348 generarono introiti fiscali in crescita del 5%. Forse anche perché, al pari di tutti i vini, la Vernaccia di San Gimignano era usata come medicina https://wineexperience.vernacciasangimignano.it. Anche tu vorrai comprati una bottiglia di quel vino. Ti piacerà così tanto che vorrai tornare al più presto.

Per Siena e il suo territorio la peste fu la più epocale tra le sconvolgenti epidemie (80.000 morti, compresi due suoi pittori famosi, Pietro e Ambrogio Lorenzetti). Arrivò da Pisa nel 1348, tuttavia, non fu l’unica pestilenza che arrivò in città: quella del 1374 ne decimò un terzo della popolazione. Non suonavano campane, non si piangeva per nessuno. Semplicemente, ognuno aspettava la morte. Fu allora che Santa Caterina incoraggiò l’assistenza di moribondi e appestati. Gli effetti della morte nera si ripercossero su strutture familiari dissolte e paesaggi urbani mutilati, come nella facciata mai completata del Duomo. A ricordo della tua visita acquista un libro che documenta quei momenti: “Nascita e morte di un quartiere medievale. Siena e il borgo nuovo di Santa Maria https://www.hoepli.it/libro/nascita-e-morte-di-un-quartiere-medievale-siena-e-il-borgo-nuovo-di-santa-maria-a-cavallo-della-peste-del-1348/9788869956102.html.

Allora, come adesso, una epidemia bloccava le persone dentro le case. Allora, a differenza di adesso, erano stati inventati altari mobili per celebrare funzioni religiose nelle piazze e agli angoli delle strade più importanti: bastava affacciarsi di casa per sperare. Adesso, a differenza di allora, ci si affaccia alle finestre per incoraggiarsi a vicenda con un “tutto andrà bene”. Certamente non vorrai acquistare un souvenir del virus Covid-9, ma c’è chi lo propone: Cappello snapback, regolabile in larghezza. https://www.spreadshirt.ch/it/shop/design/souvenir+del+virus+corona+2020+souvenir+covid+19+cappello+snapback-D5ebfba71e447421121ec1af6?sellable=ZbrnDY02LltEbddNQgaz-905-34. Le proprietà intellettuali delle immagini che appaiono in questo blog corrispondono ai loro autori. L’unico scopo di questo sito è quello di diffondere la conoscenza di queste persone creative, consentendo ad altri di apprezzarne le opere. Se vuoi conoscere i nostri viaggi d’autore già pubblicati, puoi digitare https://meetingbenches.net/category/viaggi_dautore/.

Instagram

Controllate anche

LUOGHI CHE HANNO ISPIRATO I PITTORI

Capolavori della pittura, tra realismo e luminosità Nel sud della Francia non trovi soltanto mare, …