UNA FINESTRA SULLA ROMA RINASCIMENTALE – L’evoluzione della ritrattistica di Antoniazzo Romano

Un viaggio dagli stili goticheggianti alle forme rinascimentali

Della sua vita sappiamo poco, eppure, è stato il maggior pittore romano del Rinascimento. La sua prima opera è la Madonna del Latte, conservata al Museo civico di Rieti. Fu un pittore della scuola romana del Rinascimento. Nato a Roma attorno al 1430, Antoniazzo Romano https://www.finestresullarte.info/Puntate/2012/14-antoniazzo-romano.php vi eseguì l’affresco della cappella Bessarione nella Basilica dei Santi Apostoli. Il suo ciclo di affreschi sulla vita di Santa Francesca Romana, venne realizzato nel 1468 nel monastero delle Oblate di Tor de’ Specchi. Per la comune tendenza a ritagliare il profilo e la fisionomica fiamminga, all’evoluzione del suo stile contribuì quello di Piero della Francesca. Osservando i suoi dipinti, a partire dal 1485, vi puoi scorgere il consolidamento psicologico dei personaggi.

La sua abilità fu quella di cogliere non soltanto le fisionomie, ma anche carattere e pietà religiosa dei suoi committenti. Ebbe modo di osservare i dipinti di Melozzo da Forlì, Beato Angelico e Benozzo Gozzoli, Piero della Francesca, Domenico Ghirlandaio e Pietro Perugino. Il primo documento che lo riguarda è dell’anno 1452, quando in data 14 febbraio gli venne comminata una multa. Ebbe molti allievi e una sua fiorente bottega. A Dublino, una sua Madonna realizzata per papa Leone I è visibile National Gallery. Il suo trittico Madonna con il Bambino (tra i santi Pietro e Paolo e il conte Onorato II Caetani), venne realizzato nel 1476 per la cattedrale di S. Pietro Apostolo, a Fondi. Attorno al 1480, Antoniazzo Romano http://www.arte.it/artista/antoniazzo-romano-137 lavorò nella Cappella Sistina.

La sua perizia nel ritrarre i propri donatori è proverbiale. Il Trionfo di Gentile Orsini è un affresco che Antoniazzo Romano https://www.santamariasopraminerva.it/it/cappella-antoniazzo-romano.html realizzò nel Castello di Bracciano. A Roma, invece, osservando la calotta absidale della basilica di Santa Croce in Gerusalemme, trovi il suo ciclo con le Storie dell’invenzione della vera croce. L’ultima sua opera datata, la tavola con l’Annunciazione e il cardinale Torquemada, ti aspetta nella basilica romana di Santa Maria sopra Minerva. Tra i suoi più importanti committenti trovi papa Sisto IV e Onorato Caetani d’Aragona, Pietro Riario e la famiglia Orsini.

Con la zimarra, la catena d’oro e la berretta sulle mani giunte in preghiera, la figura di un suo committente (il conte Onorato II Caetani d’Aragona), è di profilo. Fu tra i fondatori della corporazione dei pittori e miniatori di Roma. Influenzato da Benozzo Gozzoli e Beato Angelico, realizzò una Vergine col Bambino (la sua prima opera), nel 1461. Nella seconda parte del XV secolo, Antoniazzo Romano https://www.silvanaeditoriale.it/libro/9788836627318 si specializzò nell’interpretare immagini più antiche, generandone di nuove, con lo sfondo in oro. A partire dal 1512 il suo nome scompare; di lui resta soltanto un atto notarile per la divisione della sua eredità.

Affinché il ricordo di Antoniazzo Romano possa accompagnarti a lungo, ti consigliamo di acquistare un buon libro d’arte: Le due Rome del Quattrocento. Melozzo, Antoniazzo e la cultura artistica del ‘400 romano, https://www.libroco.it/dl/aa.vv/Lithos-Editrice/9788886584210/Le-due-Rome-del-Quattrocento-Melozzo-Antoniazzo-e-la-cultura-artistica-del-400-romano/cw6567612487535.html.

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