APPREZZA PIENAMENTE QUELLO CHE PHILLY PUÒ OFFRIRTI – Viaggio nella città dell’amore fraterno e della fantasia artistica

Una antica città, ma anche uno dei luoghi sacri per un buon creativo 

Creare, crescere e fare, sono il denominatore comune di chi canta o disegna, scrive o immagina un nuovo modo di vestire. Incredibilmente, ovunque e da sempre, il tentativo di risolvere un conflitto generato da desideri insoddisfatti, che noi denominiamo creatività, è la forza motrice che alimenta i sogni di una certa categoria di persone in cui l’intelligenza si diverte a connettere l’invisibile. Questo genere di capacità cognitiva della mente è facilmente rintracciabile anche negli Stati Uniti, più precisamente a Filadelfia https://m.facebook.com/fiestacreativapy/videos/fiesta-creativa-filadelfia-2021/946365205915092/.

Come in tutte le arti, anche la pittura richiede l’acquisizione di una conoscenza, o meglio, di una disciplina tecnica adeguata. Come nel caso di un poeta che compone le sue poesie, l’alfabeto pittorico permette a qualsiasi artista di creare le proprie opere. Ovviamente ci sono stili e generi, e chi ama dipingere ne preferisce alcuni a discapito di altri. Le scelte di Edwin Austin Abbey maturarono all’inizio dell’età dell’oro dell’illustrazione, che si orientò sulla pittura di soggetti shakespeariani e vittoriani. Lui fu tra gli artisti americani andarono in Inghilterra per dedicarsi alla pittura storica, tuttavia, in modo alquanto diverso dai suoi connazionali. La sua opera più conosciuta è il fregio nella Public Library di Boston. Questo pittore statunitense https://www.artrenewal.org/artists/edwin-austin-abbey/216, nato a Filadelfia nel 1852, aveva studiato all’Accademia di quella città, svolgendo la sua attività creativa come illustratore di riviste, libri e pittura, nonché decorazione murale a cavallo sta Stati Uniti e Inghilterra. Fu eletto all’American Academy of Arts and Letters, divenne membro della Royal Bavarian Society e della Société Nationale des Beaux-Arts. Nel 1931, sua moglie donò i suoi dipinti e pastelli, nonché disegni e stampe alla Yale University Art Gallery di New Haven, nel Connecticut.

Chi possiede il piacere immenso di una voce espressiva per cantare ha il vantaggio di svettare su qualsiasi altro competitore canoro. Canto, improvvisazione vocale e scrittura di una canzone sono l’alfabeto di ogni artista che ami cimentarsi con la creatività musicale. Un’esperienza di percorso vocale, adeguata a sviluppare la consapevolezza delle potenzialità musicali di tre ragazze di Filadelfia, oltre quarant’anni addietro ebbe non soltanto grande successo, ma continua ad averne https://www.youtube.com/watch?v=r0NSAVIpAvU. Nel 1971, eseguendo in una scena di un night club il loro Everybody Gets To Go To The Moon, hanno fatto un’apparizione nel thriller d’azione The French Connection. Chi sente nominare il nome del trio, immediatamente lo associa a tre donne con la pelle color ebano ed alla loro canzone più famosa: When will I see you again. Nel 1978, cioè quando i The Three Degrees https://www.google.com/search?hl=it&q=The+Three+Degrees+- iniziarono a collaborare con il produttore discografico Giorgio Moroder, furono ospiti alla festa del trentesimo compleanno del Principe Carlo, così come nel 1981, prima del matrimonio con Diana Spencer. La formazione più stabile del gruppo è stata con Cynthia Garrison, dal 1989 al 2010.

Sono messaggi che nascono dal profondo dell’anima, dove niente viene disperso, dove ogni emozione resta nel cuore di chi li comprende. Nell’antica Grecia, il poeta era il creativo per eccellenza. Se la poesia è espressione creativa del proprio io, ai giorni nostri, a Filadelfia http://www.dontthinkjustgo.it/travel-en/il-giardino-magico-di-filadelfia/, è un modo di espressione bene accolto e compreso, anche per strada. Nel caso di una donna che vive e lavora in questa città, forma e contenuto si sono fuse insieme, creando un’atmosfera urbana in cui ci si immerge con divertimento. Alcuni suoi versi poetici sono stati inseriti in un murale della Logan Branch della Free Library. Ha coperto il ruolo di direttore di Historic Germantown, contribuendo così a promuovere dimore storiche in quel quartiere di Filadelfia. Lei è poetessa, insegnante, assistente sociale e amministratore senza scopo di lucro di origine liberiana residente a Filadelfia, in Pennsylvania. Trapeta Mayson https://www.brynmawr.edu/bulletin/trapeta-mayson è stata giurata per gli Scholastic National Writing Awards 2019 dell’Alliance for Young Artists & Writers nella categoria Poesia. I frutti della sua creatività poetica sono stati esposti al Coloured Girls Museum di Filadelfia. Questa è una delle sue poesie: UN INVITO AL VIAGGIO – A nord Filadelfia, un visitatore canaglia ci ha teso un’imboscata; uno che ci ha stretto la gola e ha minacciato di soffocare il nostro essere un’americana in erba. Quel marzo qualcuno ci denunciò all’immigrazione. E dopo un’indagine, ci è stata inviata una decisione. Arrivato con una lettera, ordinata e concisa, è stato il nostro invito a viaggiare. Alla famiglia Mayson viene ordinato di partire dagli Stati Uniti d’America a proprie spese entro il 2 aprile 1979. E noi siamo stati colpevoli del peggior crimine. Non avevamo documenti. Immigrati sporchi. Masse accartocciate. Stranieri illegali. Fingere di essere americani, nascosti in bella vista tra la brava gente di Filadelfia. Eravamo un sacco di liberiani frenetici, senza nemmeno vivere in alto del grasso della terra. Non abbiamo nemmeno sorseggiato il loro latte o il loro miele. Abbiamo avuto una vita ristretta. In effetti, così silenzioso, quella notte mi sforzai di sentire mio padre piangere, i lamenti di mia madre, appena udibili. E anche io ho imparato a infilarmi questa voce sotto la lingua e non l’ho rilasciata per anni.

Per fare moda devi seguire una strategia che ti porti a creare un tuo brand. Per lanciare un brand di moda, chi volesse lasciare il segno nel settore fashion dovrebbe trovarsi una nicchia di mercato, dare un nome alla propria attività e costruire il proprio brand. Ebbene, a Filadelfia c’è chi ha sperimentato e vinto quel genere di scommessa. Lui ha studiato il suo pubblico di riferimento camminando per strada, poi ha focalizzato la propria curiosità creativa su di un nome, dei colori https://fashionandillustration.com/it/producto/modelli-di-figurini-donna/. Sua nonna, governante di una famiglia vicina ad un designer di moda, aiutò il nipote a ottenere uno stage con quell’esperto dell’abbigliamento. Iniziò la carriera di designer nel 1967, cercando ispirazione da ciò che la gente indossava per le strade di New York. Dopo una conversazione per strada circa il suo stile, fece amicizia con Bethann Hardison, che divenne sua modella ideale. Le sue esperienze di vendita proponevano perfino materiali da costruzione, nonché oggetti recuperati dai marciapiedi di New York City. Il problema del vestirsi, per Willi Smith https://www.cooperhewitt.org/channel/willi-smith-street-couture/ era stato superato con la sua WilliWear ed il creativo partner Laurie Mallet. Dal 1948 al 1987, ha unito moda e cultura americana attraverso performance d’avanguardia che assemblavano con gusto film, arte e design. Nel 1974, collaborò con sua sorella Toukie e un suo amico per formare la sua etichetta Willi Smith Designs.

Alla base della fotografia, per migliorare la creatività degli scatti fotografici, occorre non fossilizzarsi su un unico stile, perché ne faresti sempre di simili tra di loro. Anche surrealisticamente, alcuni fotografi, tra cui uno di Filadelfia, hanno scelto di introdurre delle emozioni in ciò che catturavano https://digital-photography-school.com/15-photography-ideas-boost-creativity/. Lui lo ha fatto sfruttando i riflessi, creando sfocature, o addiruttura concentrandosi sulla bellezza delle imperfezioni e giocando con le ombre. Il suo corpo venne seppellito al cimitero di Montparnasse, dove potrai leggerne l’epitaffio: Noncurante, ma non indifferente. Le violon d’Ingres, uno dei suoi ritratti fotografici del 1924, riprendeva la schiena nuda di una modella ritoccata con tratti di pennarello, vera genialità creativa sotto la forma di due Effe di violino. Nato a Filadelfia nel 1890, è stato pittore, fotografo, nonché autore di nuovi modi espressivi in contrasto con i gusti del suo tempo. Abbracciando il movimento surrealista con foto che evocano sogni sfuggenti, il fotografo Man Ray https://www.grandi-fotografi.com/man-ray è stato in grado di esplorare le alterazioni dell’inconscio. Sono famose le sue sculture, così come il suo Oggetto da distruggere, un metronomo con la fotografia di un occhio. Nel 1963 pubblicò Self-portrait, la sua autobiografia, mentre nel 1975 espose sue fotografie alla Biennale di Venezia.

Come per qualsiasi atto creativo, anche un disegno può avere dettagli e usi differenti. Una vignetta umoristica dipende da cosa si decide disegnare, dove andrà pubblicata ed anche se decidi di realizzarla in bianco e nero oppure a colori. Ovviamente il vignettista ha necessità di conoscere perfettamente ciò che decide di creare, ed è possibile farlo anche girando per le strade di Filadelfia https://philadelphiaencyclopedia.org/archive/cartoons-and-cartoonists/. In questa città, da alcuni anni c’è un vignettista che ne crea su qualsiasi argomento. Vive ad ovest della città, disegna cartoni dall’età di cinque anni e ha realizzato il suo primo fumetto dopo la laurea al Savannah College of Art and Design. È un fumettista che disegna gli eventi mentre accadono. Puoi guardare il suo mondo su interviste-press.com, nonché su thesketchbookreporter.com. A volte, preferisce utilizzare penne che gli diano una linea forte. Per rafforzare la comunità di fumettisti di Filadelfia, giornali quotidiani e settimanali, online o su carta, dovrebbero incrementare l’uso delle vignette umoristiche. Il primo personaggio comico di Aaron Krolikowski https://medium.com/@ajkrolikowski si chiamava OMT, viveva in un deposito di rottami con il suo migliore amico e di divertiva con lui in una città chiamata Goonersburg.

L’unico scopo di questo sito è quello di diffondere la conoscenza di queste persone creative, permettendo ad altri di apprezzarne le opere. Se vuoi conoscere i nostri viaggi d’autore già pubblicati, puoi digitare https://meetingbenches.net/category/viaggi_dautore/.

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