LA PURA ESSENZA DELLA VITA INTERIORE

Ettore Aldo Del Vigo: L’arte, lo spirito, la carne

Meeting Benches è un luogo di incontro e ispirazione dedicato a artisti, pensatori e sognatori di tutto il mondo. Qui, dove le persone possono condividere arte, storie e pensieri, le panchine virtuali fungono da punto di connessione. Se sei un appassionato d’arte o semplicemente curioso di esplorare un mondo di ispirazione e bellezza, questa è una destinazione digitale da non perdere. L’unico scopo di questo sito è quello di diffondere la conoscenza di persone creative, consentendo ad altri di apprezzarne le opere. Le proprietà intellettuali delle immagini digitali che appaiono in questo blog, compresa la “La nascita del proprio mondo interiore”, un dipinto acrilico realizzato da Dastilige Nevante, sono da riportarsi ai loro autori. Digita su pittori se vuoi conoscerne altri.

Il movimento artistico rivoluzionario del Surrealismo, avviato negli anni ’20 da André Breton, si è concretizzato anche in poesia e nella novellistica, nel cinema e nella musica. Il simbolismo delle uova, i paesaggi aperti e le figure senza testa, sono da rappresentati in modo magistrale da Ettore Aldo Del Vigo. Osservando i suoi dipinti non si può fare a meno di pensare agli artisti surrealisti per eccellenza, come Salvador Dalì o Max Ernst, e alla loro potente influenza sull’artista della Svizzera italiana.

Nel corso della sua carriera, ha realizzato dipinti che esplorano stati d’animo, sogni e incubi dell’inconscio, mediati attraverso il simbolismo. Uno dei suoi lavori notevoli, “Sancta Sanctorum“, è un luogo in cui prendono forma gli aspetti interiori dello spirito. Stiamo parlandoti di Ettore Aldo Del Vigo, un pittore autodidatta nato a Basilea, in Svizzera, nel 1952, si è dedicato al disegno e ha sviluppato un forte interesse per il surrealismo. Sulla base di alcuni scritti basati sulla scrittura automatica, all’età di 12 anni, realizza il suo primo dipinto “Autoritratto Anziano”. Conseguito nel 1969 il diploma in grafica editoriale, ha modo tra di conoscere Max Ernst e Hans Ruedi Giger, da cui apprende la tecnica dell’aerografo.

Nel 1976, Ettore Aldo Del Vigo si trasferisce in Sardegna, dove partecipa a concorsi e collettive d’ arte, entrando in contatto con vari artisti dell’isola. Nel 1978, realizza la sua prima mostra personale, e dieci anni dopo decora la sede di una compagnia assicurativa che gli commissiona dipinti e murali. A Sassari, realizza una serie di dipinti per la Chiesa di S. Paolo, poi entra a far parte del “Visionary artmovement” di Otto Rapp e del “International Surrealism Now” di Santiago Ribeiro. La bella serie di dipinti per la Sala Ricevimenti all’ Ambasciata di Londra nasce nel 2004. In Cina, diventa direttore artistico della “TianXing international art association“, e l’anno dopo, nel 2016, fonda il “Movimento Surrealista Contemporaneo” ed entra a far parte della ArtBank. Alla ricerca del suo puzzle interiore, dopo essere venuto a contatto con uno sciamano intraprende un viaggio interiore, da cui scaturirà il suo capolavoro pittorico: “Sancta Sanctorum“.

Nell’immaginario collettivo cristiano, l’episodio dei Vangeli che narra la breve apparizione di Gesù Cristo, ai discepoli Pietro, Giacomo e Giovanni sul monte Tabor, la sua faccia splendette come il sole e le sue vesti diventarono bianche come la neve. Quell’impatto emozionale, nella dimensione del surrealismo visionario di Ettore Aldo del Vigo, abbraccia gli abissi del mondo interiore nelle sue opere della serie “Sancta Sanctorum“. Restando nell’ambito religioso cristiano, quella terminologia indica sia la parte delle chiese prossima all’altare maggiore, tuttavia, l’accezione più nota è quella di luogo particolarmente riservato al quale soltanto pochi possono accedere.

L’impatto visivo ed emozionale, dinanzi a questi suoi lavori, è un viaggio alla ricerca di passaggi spirituali, una deflagrazione surrealista dove la morte non esiste. I soggetti che popolano il suo mondo, dal subconscio lasciano impresso il suo pensiero sulla tela. Ricordandoci la caducità della vita, nelle opere di Ettore Aldo Del Vigo il tema della trasfigurazione ci mette di fronte alle paure recondite e alle credenze più ancestrali. La sua tecnica del disegno con carboncino grafite e polvere di grafite, nonché della pittura ad acrilico e dell’aerografo, sono padroneggiate dall’artista con maestria sulle tele.

Indipendentemente dal momento o dal luogo in cui sono nate, le arti riescono a unire le persone attraverso una comunanza di idee. Questa comunanza è spesso vista nel regno della musica, in particolare quando i musicisti sfruttano opere di decenni passati per creare la propria composizione integrale. Si potrebbe pensare che l’ORYX di Denver abbia lavorato con il pittore svizzero Ettore Aldo Del Vigo per illustrare la copertina del loro nuovo album, “Lamenting A Dead World“. Quel dipinto è stato creato assai prima, ma funge perfettamente a illustrare i temi della dualità.

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