ALLA CORTE DI UN CAPITANO DI VENTURA – Federico da Montefeltro e il mistero di ciò che è dipinto su tavola

I paesaggi di Piero della Francesca, tra fichi canditi e noci

Probabilmente hai già visitato Castelluccio di Norcia e conosciuto le fioriture dei suoi prati, scoprendo che hanno colori simili a quelli utilizzati del pittore rinascimentale Pietro della Francesca. Arrivato a Urbino ti consigliamo di dormire in un’antica stanza del SanPolo1544 https://sanpolo1544.com/, conoscendo così la storia dell’edificio che ha visto il susseguirsi delle vicende storiche e dei protagonisti del Rinascimento italiano. Con edifici di epoca romana nelle fondamenta e vicinissimo al Palazzo Ducale, fu residenza della nobile famiglia dei Malatesta. In questo edificio abitò il giurista Ser Andrea Catoni che lavorò alla corte di Federico da Montefeltro. Gli succedettero le famiglie Ciurelli, Malatesta e Marinucci. Nel 1777 la casa passò al nobile Giacomo Fiorenzi Martorelli, finché verso la fine dell’Ottocento fu acquistata da Crescentino Ruggeri. L’impianto strutturale è rimasto immutato dal 1544, dunque, soggiornandovi potrai rivivere l’atmosfera suggestiva di un tempo lontano.

Urbino importante città del Rinascimento italiano, è legata alla figura di Federico da Montefeltro, capitano di ventura e mecenate per artisti e letterati provenienti da ogni parte d’Italia. La città è sede di una università fondata nel 1506 e il suo centro storico è Patrimonio dell’Umanità dell’UNESCO. Questa città impregnata d’arte e storia, colma di edifici in pietra arenaria, è circondata da una cinta muraria in cotto che includono Palazzo Ducale la casa natale del pittore Raffaello Sanzio e la Galleria Nazionale delle Marche  http://www.gallerianazionalemarche.it/collezioni-gnm/flagellazione/. Proprio all’interno di questo museo puoi ammirare La flagellazione, capolavoro di Piero della Francesca, maestro della pittura italiana quattrocentesca. Dipinta quasi certamente attorno al 1460 a Urbino, dove Piero della Francesca visse per un lungo periodo, La flagellazione ebbe forse per committente il duca di Urbino. Questo dipinto su tavola ha due scene connesse fra di loro: tre uomini che sembrano colloquiare insieme in una strada affiancata da edifici antichi e rinascimentali.

C’è chi pensa che la civiltà di un popolo sia legata sia all’arte che al cibo. Nel ristorante Vecchia Urbino https://www.vecchiaurbino.it/ ne sono davvero convinti. Perché non aggiungere ai tuoi ricordi rinascimentali il gusto delle pere affogate autoctone con il prosciutto crudo artigianale? Avete mai assaggiato i cappelletti con foie gras e tartufo del Montefeltro? Nel centro storico di Urbino questo è il posto giusto. Silenzioso e accogliente, con un’ampia sala che nel ‘600 ospitava un granaio, il ristorante vi offre la suggestione di bellissime tele stampate a mano e lampadari rinascimentali, travi di luce e mattoni a vista. Quando ti affaccerai a una delle sue finestre, scoprirai che la campagna urbinate è identica a quella che fa da sfondo ai quadri di Piero della Francesca.

Camminando nel centro storico di Urbino, magari dopo aver visitato la casa natale del pittore rinascimentale Raffaello Sanzio, potrà capitarti d’annusare profumi di caffetteria. La loro pasticceria artigianale viene realizzata fondendo la tradizionale arte dolciaria ad un’accurata selezione delle materie prime utilizzate nella produzione di dolci, salati e pralineria. I dolci di Battista https://www.idolcidibattista.it/coniuga l’arte dolciaria con la selezione delle materie. Con oltre 30 ore di lievitazione, i loro panettoni artigianali potranno prolungare il ricordo del tuo viaggio italiano. Sperimenta la meraviglia https://www.idolcidibattista.it/negozio/panettone-fichi-noci/ del loro panettone artigianale fichi e noci da un chilogrammo, mangiane a occhi chiusi e assapora i sapori del Rinascimento: farina, tuorli d’uova e burro, zucchero, acqua e sale, cioccolato fondente, fichi canditi e noci.

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