IL PITTORE IPERREALISTA CHE FLIRTAVA CON LA NUOVA OGGETTIVITA’ – Cagnaccio di San Pietro: Venezia, fino al 27 settembre 2017

capesaro1-1Una piccola, ma preziosa occasione d’arte da non perdere. Venezia ti aspetta nella deliziosa sede espositiva di Ca’ Pesaro, per una mostra di pittura dal nome intrigante: Il richiamo della Nuova Oggettività. Soltanto 20 dipinti ti parlano di un pittore iperrealista, in un’unica sala di quel palazzo veneziano, ma ciò che Cagnaccio di San Pietro ha fatto resterà nella tua memoria. http://capesaro.visitmuve.it/it/mostre/archivio-mostre/mostra-cagnaccio/2015/03/6521/cagnaccio-di-san-pietro-richiamo-nuova-oggettivita/ La sua durezza metallica, pitturando, gli ha consentito di attraversare una barriera creativa invisibile, anche cercando di rappresentare il denaro.Osservando le banconote che lui ha saputo dipingere perfettamente, forse anche tu penserai di vederle come dei frutti della creatività umana.capesaro2-1

Il modo di dipingere di Cagnaccio di San Pietro – quasi un disegno fotografico – vola sopra la realtà visibile, in modo incredibilmente irreale. Se hai già fatto visita ad altri musei d’arte, certamente avrai avuto il modo di ammirare molte nature morte, cioè dipinti che racchiudono degli oggetti con i colori. Bene, questo ti consente un vantaggio, quello di confrontare i due tipi di nature morte: le sue (vasi di fiordalisi e rose, oppure mele e cipolle), con le altre. http://capesaro.visitmuve.it/it/pianifica-la-tua-visita/come-arrivare/ Quei suoi ipinti, quasi dei gioielli dentro una tela), sono tra la fine degli anni trenta e gli inizi dei quaranta. No, non avrai bisogno di leggere nessun catalogo, e nemmeno di usare un auricolare per ascoltare i commenti su ciò che vedi. Quelle cose dipinte hanno una loro vita, così nitida che ti appare quasi come un miraggio.capesaro3-1

Osservando un suo dipinto (L’alzana, del 1926), tu vedi due giovani che trascinano una barca. Quel loro sforzo così realistico, sembra sproporzionato, quasi assurdo. Il realismo di Cagnaccio, quando uscirai da quella sala espositiva, forse rimarrà nella tua immaginazione come un incubo visibile. http://capesaro.visitmuve.it/it/pianifica-la-tua-visita/orari/ A volte, stranamente, osservando alcuni di quei dipinti, avrai la percezione di essere osservato da loro. Quell’uomo nato a Desenzano nel 1897, aveva studiato all’Accademia di Venezia, partecipando alle mostre di Ca’ Pesaro. Un male incurabile lo consumerà progressivamente, accompagnandolo a morte precoce, spingendolo lontano dagli altri, ma continuando a dipingere la sua ultima terrena stanza, piena di malati e dottori, infermiere e medicine.

 

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