SCRIVERE DI POESIA, CON ERUDIZIONE E AGGRAZIATO DISTACCO – John Hollander, una presenza formidabile nella vita letteraria americana

Quando una poesia soddisfa anche l’orecchio

Nato nel 1929 a Manhattan da genitori ebrei immigrati, ha frequentato prima la Bronx High School of Science, poi il college della Columbia University, dove entrò a far parte della Boar’s Head Society. Lì conobbe il suo mentore poetico Allen Ginsberg, nonché Richard Howard, Max Frankel e Steven Marcus. Tra i suoi libri di poesie, ne ricordiamo uno del 1958 (A Crackling of Thorns), insieme ad uno del 2008 (A Draft of Light). Tra i premi e gli onorificenze di John Hollander https://www.poetryfoundation.org/poets/john-hollander, nel 1958 ha vinto la Yale Series of Younger Poets per il suo primo libro di poesie, mentre nel 2006 è stato nominato Poet Laureate dello Stato del Connecticut.

UNA CANZONE D’ALTRI TEMPI – Non più passeggiate nel bosco. Questo è il seguito dei pomeriggi nel trifoglio, neii campi dove un tempo facevamo l’amore. Poi siamo tornati a casa insieme, dove gli alberi si inarcavano sopra, dove abbiamo fatto il nostro tempo quando i rami erano il cielo. Ora se ne sono andati per sempre, e tu, per il male, e io sono solo un passante. Noi e gli alberi, e la via del ritorno dai campi di gioco, siamo durati il più a lungo possibile. Niente più passeggiate nel bosco.

Poiché gli piaceva lavorare con gli studenti sulla loro poesia e insegnarla, a Woodbridge (Connecticut), dove risiedeva, fù giudice per concorsi di recitazione delle scuole superiori. Dal suo punto di vista, anche il riferimento ad un’immagine poteva catturare l’attenzione dell’ascoltatore mentre ascoltava dei versi poetici, esattamente come se essi fossero musica fatta di parole. Ecco perché John Hollander https://poets.org/poet/john-hollander attribuiva una grande importanza alla necessità di esporre le poesie ad alta voce.

FINE AGOSTO AL LIDO – Stendersi su queste spiagge per un’altra estate, non diventerebbe affatto, eppure l’acqua e le sue sabbie ne soffriranno quando, in autunno, porteranno via questi bambini dorati. Non è l’oro che portano: abbastanza di quello ha brillato nell’acqua per secoli, e nel luminoso teatro di Venezia alle loro spalle; ma le fasi finali di tutti quei pomeriggi in cui giocavano e si sedevano e aspettavano che un vento invitante li soffiasse di nuovo sull’acqua, sono le scene più necessarie per questo oceano. Quali attori reciteranno allora quando questi si disperderanno dalla sabbia sotto di loro? Tutto questo fino, forse, alla prossima primavera; quest’ultimo pomeriggio deve essere piacevole. L’Europa, l’Europa è finita, ma giacciono qui ancora, mentre il vento, crescente, leviga i denti, sabbia gli occhi, la sabbia sa, sabbia tutto.

Offrendo spunti sul rapporto tra parole, musica e suono nella poesia, ha composto emblemi e poemi epistolari. John Hollander https://newcriterion.com/issues/2013/10/john-hollander-1929a2013, considerato dotato di poteri poetici tecnici, scriveva le sue poesie non solo su un computer, ma anche su tovaglioli e pezzi di carta. La sua introduzione alla forma e alla prosodia, così come l’ampia gamma di allusioni e virtuosismi tecnici hanno fatto di lui uno dei grandi critici letterari del 20° secolo. Con il suo lavoro critico, infatti, nonché con sue antologie e poesie, nel corso della sua carriera ha influenzato poeti e pensatori.

INTAGLI D’AGOSTO – La coppia di pietre ha fatto l’amore ma non è niente: lui e lei celebrano l’abbraccio di luce e pietra. La luce cadrà da loro, come da noi stessi: passeranno tra attimi di ombra stupefacente, poi entreranno nelle tenebre, fredde, invisibili, forme fratturate dal loro splendore.

Non solo la sua poesia è stata musicata, ma ha anche collaborato con gli Eagles per creare una canzone, No More Walks in the Wood. John Hollander https://www.amazon.com/Selected-Poetry-John-Hollander/dp/0679761985 ha influenzato i poeti che hanno studiato sotto di lui a Yale, insegnando che era possibile costruire qualcosa attorno al compito di scrivere poesie. Tra l’altro, è stato membro del consiglio di amministrazione della Wesleyan University Press e collaboratore di Harper’s Magazine. Morì a Branford (Connecticut), nell’agosto 2013.

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