ISPIRARSI ARTISTICAMENTE ALLA PROPRIA BIOGRAFIA PERSONALE – Marshall Arisman, il pittore che ha trovato la bellezza nella violenza

La parabola esistenziale di un narratore straordinario

Nato a Jamestown (New York) nell’ottobre del 1938, il pittore Marshall Arisman https://marshallarisman.com/ si è laureato in arte pubblicitaria al Pratt Institute nel 1960. Dopo la laurea, grazie a una borsa di studio ha viaggiato e studiato in Europa, poi lavorando per la General Motors come grafico. Sua nonna viveva in una comunità che si autodefiniva il centro della guarigione spirituale, dunque, quell’interesse ha contribuito a plasmare la carriera artistica del nipote.

Lavorando alla General Motors, Marshall Arisman ha seguito corsi di disegno di figure, realizzato illustrazioni per i principali periodici americani e illustrato libri. Esplorando il tema dell’annientamento nucleare, nel 2009 ha creato The Last Tribe https://www.youtube.com/watch?v=d3z52WSCwPw, un’opera multimediale.

Ha portato a termine dipinti di scimmie e bisonti con aure scintillanti che li circondano, poiché credeva nel concetto di lettura delle aure. La sua mostra Sacred Monkeys è stata la prima mostra americana ad essere esposta nella Cina continentale. I suoi dipinti sono stati esposti in mostre personali negli Stati Uniti, in Europa e in Giappone. Brooklyn Museum, Smithsonian e Museum of American Art includono collezioni permanenti dei dipinti di Marshall Arisman https://www.nytimes.com/2022/05/20/arts/marshall-arisman-dead.html.

Uno dei suoi pezzi più controversi, The Curse of Violent Crime, copertina realizzata per la rivista Time, venne giudicata inquietante da gran parte dei lettori, eppure, per l’artista era il puro e semplice riflesso della azione volontaria della violenza nella realtà quotidiana. Nel 2008, Marshall Arisman https://www.facebook.com/people/Marshall-Arisman/100063717189933/ ha pubblicato Cobalt Blue, un album delle sue storie. Il suo stile pittorico è stato descritto come oscuro e ultraterreno. Nel 2012 ha esposto a Miami una serie di dipinti ad olio, Ayahuasca, parzialmente basati sui rituali religiosi quechua.

Il suo modo di percepire le opportunità offerte dal mondo dell’illustrazione includeva pittura e scultura, video e qualsiasi cosa potesse ampliare la coscienza di una realtà esterna tramite i sensi. Marshall Arisman https://www.amazon.com/Books-Marshall-Arisman/s?rh=n%3A283155%2Cp_27%3AMarshall+Arisman apparve sulla scena dell’illustrazione con una raccolta auto pubblicata di commenti satirici sulla violenza armata. Quando iniziò a fare illustrazioni editoriali, le sue prime ispirazioni attinsero a André François e Francis Bacon. Quando la rivista Time gli commissionò di dipingere una copertina che rappresentasse la pena di morte, nel 1984 realizzò un dipinto così orribile da spaventare quelli che acquistavano il giornale in edicola.

I suoi racconti sono divertenti e istruttivi dal punto di vista esistenziale. A partire dagli anni ’60, il suo lavoro provocatorio e spesso violento è apparso anche su The New York Times e Playboy. Marshall Arisman https://www.imdb.com/title/tt26933355/ è stato il fondatore del programma Illustration as Visual Essay presso la School of Visual Arts di Manhattan. Fu un illustratore il cui lavoro provocatorio e spesso violento è apparso su The New York Times e Playboy. Morto a Manhattan nell’aprile del 2022. Sia l’arte che la sua pratica di insegnamento sono caratterizzate dalla sua capacità di raccontare storie. L’unico scopo di questo sito è quello di diffondere la conoscenza di persone creative, consentendo agli altri di apprezzarne le opere.  Se vuoi conoscere altri pittori digita https://meetingbenches.net/category/pittori/. Le proprietà intellettuali delle immagini che appaiono in questo blog sono da riportarsi ai loro autori.

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