POESIE DI LANCE HENSON, POETA CHEYENNE

POEMS1.1Lui è Cheyenne, Oglala e francese. Ha servito nel Corpo dei Marines degli Stati Uniti, dopo il liceo, durante la guerra del Vietnam, e si è laureato allo Oklahoma College of Liberal Arts, a Chickasha. Lui è nato a Washington, D. C. nel 1944, crescendo in una fattoria vicino a Calumet, in Oklahoma, dai suoi zii Bertha e Bob Cook. Lance Henson è stato l’ultimo dei cinque ragazzi allevati da questa coppia. Lui è cresciuto vivendo la cultura Cheyenne del Sud. Ha pubblicato 28 volumi di poesie che sono state tradotte in 25 lingue. Lui è stato descritto come il più importante poeta Cheyenne ora scrivente. Dopo dieci anni di conduzione di laboratori di poesia, Lance ha iniziato a viaggiare, lavorando sia negli Stati Uniti che in Europa. Ha partecipato alla Danza del Sole Cheyenne in diverse occasioni, sia come ballerino che come pittore. Le poesie di Henson attingono alla sua eredità Cheyenne, che incorpora parole e filosofia dalla lingua Cheyenne.

ANCESTRALICi sono giorni che nascono così lontani gli uni dagli altri, parole troppo tristi per sapere che sono parole, tutti i loro significati che tornano senza di loro. La vecchia memoria rinfresca campane di mezzanotte, io le ricerco per te, seduto con la lampada a petrolio da oltre quaranta anni, non ti ho perso, mi sono perso, Bertha, per cucinare. Riccioli di fumo fuori dalla finestra, una preghiera garzata avvolta nel suono del vento, qui sono le cose che non hanno bisogno di noi, nelle ombre accanto a noi. Fiumi silenziosi pieni di specchi rotti e volti che arrivano dalle guerre. È già ieri, muovendosi tra le lampade. Il sogno di un panno rosso lacerato che cade a terra, ma del cui sogno tutte le voci hanno sofferto l’allontanamento sul bordo del mondo, sul bordo del tutto. Per spostarsi in aperta campagna, a sedersi in un luogo chiaro, per custodire la vita, un cane soldato prega cheyenne.

1.1CINQUE SOGNILa luna nuova su un lago ancora invernale, il sangue su una foglia in Uganda, la nevicata quanto tempo prima di arrivare, scheggia di luce su una bara in Chiapas, che ascolterà le nostre voci.

QUI IN UNA RACCOLTA DI PIOGGIAQui, in una raccolta di pioggia sono quelli incatenati alla paura, anche i loro volti li hanno lasciati, così loro sembrano come tutti. Non si può scrivere il terrore di una parola, si può vedere solo una faccia. In un bar messicano, un uomo in un vestito bianco sporco ha detto queste cose, mentre si sedeva di fronte a un bicchiere di whisky in cui la sua vita era caduta. Mi svegliai in un hotel, la luce rossa lampeggiante alla finestra, e pulsanti sul portacenere accanto al letto, le tue impronte digitali di falena inl basso, tra le bottiglie e le ceneri di sigaro, vento che fischiava attraverso lo specchio.

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