CARAVAGGIO E IL MAESTRO DI HARTFORD – L’origine della Natura morta in Italia

galleria-borghese-roma-1-1Da qui si amministrava un’azienda agricola, ma c’era anche un’uccelliera, una riserva del ghiaccio e la grotta del vino. Quella villa fu costruita per essere un luogo di cultura, per la musica ed anche per la contemplazione della natura. Importate dall’Olanda o dalle Nuove Indie, rare piante completavano il “Teatro dell’Universo”, dentro quel luogo voluto da un cardinale. La ricca collezione Borghese è cresciuta di anno in anno, con sculture e bassorilievi, mosaici antichi, ma anche dipinti e sculture. La raccolta era nata per impulso del cardinale Scipione Borghese, all’inizio del XVII secolo. Non dimenticare, camminando in quelle splendide sale, che i capolavori di Antonello da Messina, Giovanni Bellini, Raffaello e Tiziano, Correggio e Caravaggio vivono ancora, davanti ai tuoi occhi.galleria-borghese-3-1

Alla Galleria Borghese http://www.galleriaborghese.it/galleriaBorghese.html fino al 19 febbraio 2017, puoi ammirare la silenziosa rivoluzione di Caravaggio, quella che ha determinato la nascita della “Natura morta”. Se scegli di camminare nelle sale di questo museo, trovi anche un capolavoro speciale di Michelangelo Merisi, la “Canestra di frutta”. La “Fiasca spagliata con fiori”? Sì, c’è anche quel dipinto che ti aspetta. 40 dipinti (tra cui “Ragazzo con canestra di frutta”), nonché alcuni del Maestro di Hartford. Sei a Roma? Non perdere l’occasione per ammirare una serie di opere bellissime e fondamentali, per la comprensione dell’arte di un uomo che era nato a Caravaggio, tanto tempo fa.galleria-borghese-roma-2-1

Quella rivoluzione concettuale, nata con Caravaggio intorno al 1598, quando lui dipinse a Roma una canestra (ma normalmente conservata alla Pinacoteca Ambrosiana di Milano), che sarebbe diventata famosa. Quell’opera – presente in mostra – sancisce la nascita del genere della natura morta. Le cose di natura diventano le protagoniste della rappresentazione pittorica. Per Caravaggio, infatti, non esisteva distinzione tra ciò che poteva essere degno di essere dipinto. Il Maestro di Hartford, invece, si guadagnò a Roma (tra XVI e XVII secolo), un ruolo per la diffusione di quella iconografia. Saranno esposti otto dipinti (alcuni mai presentati al pubblico), di questo misterioso pittore che operò forse al fianco del giovane Merisi.logo-meeting-benches

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