HENRI JULIEN ROUSSEAU (1844/1910), PITTORE FRANCESE – Il pittore che non ha avuto maestri, all’infuori della natura

L’ALFA ED OMEGA DELLA PITTURA – Henri Julien Rousseau, pitturando come un bambino

HENRI JULIEN ROUSSEAU 1/3 – Non ha avuto insegnanti, tranne la natura. Era nato a Laval (Valle della Loira), nella famiglia di un idraulico. Amico di Picasso, era diventato un pittore autodidatta all’interno dell’avanguardia parigina. Nel 1868 si era trasferito a Parigi, iniziando una relazione con Clemence Boitard, che sarebbe diventata la sua prima moglie. All’età di 49 anni si era ritirato dal lavoro, dedicandosi esclusivamente alla sua arte. Come puoi osservare, lui dipingeva come un bambino, ma con una tecnica particolare che donava al suo lavoro grande sofisticazione. Vuoi ammirare uno dei suoi dipinti? Puoi andare al Musée d’Orsay di Parigi http://www.musee-orsay.fr/it/accoglienza.html dove un suo capolavoro del 1907 ti aspetta: “Il serpente ammaliatore”.

HENRI JULIEN ROUSSEAU 2/3 – Il suo dipinto più famoso? Forse, “Una tigre che sorprende la sua preda”, da molti considerato come l’alfa e l’omega della pittura. https://www.youtube.com/watch?v=nZUfdcgkKRQ Anche se non aveva mai lasciato la Francia, i suoi quadri più noti rappresentano scene di giungla. La gente era scossa dal suo stile pittorico apparentemente infantile. Dal 1886 esibì regolarmente nel Salone degli Indipendenti, e nel corso degli anni aveva attirato una crescente attenzione. La sua ispirazione? Venne da libri illustrati, ma anche dai giardini botanici a Parigi, dove vedeva le strane piante di terre lontane, entrando come in un sogno.

HENRI JULIEN ROUSSEAU 3/3 – Nel 1893, dopo la sua pensione, integrava la sua piccola pensione anche suonando un violino per le strade. Si era trasferito in uno studio a Montparnasse, dove lavorandovi fino alla morte, che era arrivata in un giorno di settembre. Nel Cimetiere de Bagneux, soltanto sette amici si trovavano alla sua tomba, nel giorno del suo funerale. Uno di loro era Guillaume Apollinaire, che scrisse l’epitaffio sulla lapide di quel suo amico così speciale: “Ti salutiamo, gentile Rousseau, puoi sentirci. Delaunay, Monsieur Queval e sua moglie ed io stesso. Lascia che il nostro bagaglio passi liberamente attraverso le porte del cielo. Ti porteremo spazzola, pitture e tela, affinché tu possa trascorrere il tuo sacro tempo libero alla luce della verità, dipingendo come una volta il mio ritratto, di fronte alle stelle”. https://www.youtube.com/watch?v=rUs-l4shyLg

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