L’ARTISTA CHE MODERNIZZO’ L’ARTE PITTORICA

Così come Dante – suo contemporaneo – è ritenuto il padre della lingua italiana, lui è l’artista che ha rinnovato la pittura italiana. La sua gloria è affidata a opere sparse in quasi tutta Italia, da Roma a Firenze, da Assisi a Rimini fino a Padova. La sua impronta artistica fu così importante da influenzare le scuole pittoriche del Trecento e gli artisti del Rinascimento. La sua propensione alla caratterizzazione fisica e psicologica dei personaggi, è evidente nelle decorazioni che lui realizzò nelle cappelle Peruzzi e Bardi (nella chiesa di Santa Croce, a Firenze). Le celebrazioni per i 750 anni dalla nascita di Giotto di Bondone, per ricordare l’importante pittore toscano nell’anniversario della sua nascita, avvenuta nel 1267 a Vespignano.

Molte sono le iniziative finalizzate a valorizzare Giotto di Bondone, l’ispiratore della pittura moderna, quello che è stato uno dei più grandi maestri dell’umanità. Le notizie sulla sua giovinezza sono molto poche. Sappiamo che nacque da una famiglia di contadini, non lontano da Firenze. Nacque nel 1267 nel comune di Vicchio, e ad aprirgli le vie dell’arte era stato il maestro Cimabue che – secondo la leggenda – si accorse dell’abilità di Giotto vedendolo disegnare sopra un sasso una delle pecore che lui portava al pascolo. Per i 750 anni dalla nascita di quel genio, che diede grande contributo alla svolta rispetto alla fase medievale (dominata dal modello bizantino), ti aspettano un convegno in primavera, una mostra di artisti a Palazzo Pegaso, un premio d’arte a lui intitolato.

Giotto di Bondone ci ha lasciato lo stupendo Crocifisso che tu puoi ammirare nella Basilica di Santa Maria Novella a Firenze, realizzando per la città un bellissimo Campanile. Molto importante per la sua formazione artistica, fu il viaggio che intraprese a Roma, prima di entrare a far parte del cantiere di Assisi (a quel tempo, a Roma si sviluppava una scuola pittorica). Dopo l’esperienza romana, Giotto lavorò alla basilica di San Francesco d’Assisi, costituita da una basilica inferiore (con una serie di cappelle affrescate da diversi artisti), ed una chiesa superiore (con un impianto iconografico rappresentato dalle Storie dell’antico e del nuovo testamento, collegate dalle illustrazioni della vita di San Francesco). Intorno al 1305 Giotto lavorò a Padova, dove decorò la cappella eretta da Enrico Scrovegni per espiare i peccati del padre (condannato da Dante nella Divina commedia alle pene dell’inferno).

Per approfondire questo tema, puoi digitare: http://meetingbenches.net/2017/01/giotto-bondone-12671337-pittore-italiano-la-propensione-alla-caratterizzazione-fisica-psicologica-dei-personaggi/

 

 

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