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DALLA FORESTA NERA ALL’ARTE VISUALE – Anselm Kiefer: il grande viaggio di un pittore tedesco
ANSELM KIEFER 1/3 – È un artista del neo-espressionismo, attratto da vari ed insoliti supporti (come la terra di paglia e le radici di alberi). Figlio di un insegnante d’arte, è nato durante i mesi finali della Seconda Guerra Mondiale, cresciuto in una casa nella Foresta Nera, un ambiente che avrebbe svolto un ruolo formativo nel suo sviluppo come artista. Pur avendo ambizioni artistiche fin dalla prima età, ha studiato la legge, ma ha abbandonato la sua aspirazione di diventare un avvocato, concentrandosi esclusivamente sull’arte visiva.
ANSELM KIEFER 2/3 – Nel 1970 studia presso la Staatliche Kunstakademie di Dusseldorf e si intrattiene inamicizia con l’artista Joseph Beuys, che ha visto in lui un grande potenziale, spingendolo ad esplorare la pittura. Era parte di una generazione di tedeschi che sentivano la vergogna dell’Olocausto, per questo la sua arte si occupa spesso di temi legati alla storia tedesca ed all’identità nazionale (tra cui la leggenda norvegese, l’opera wagneriana e l’olocausto). Frequentemente, incorpora il testo nei suoi dipinti (compresi estratti di poesie, romanzi e slogan).
ANSELM KIEFER 3/3 – È riuscito a portare le questioni sociali all’avanguardia delle discussioni, costringendo la Germania a riflettere sul suo orribile passato. Ha cominciato a sviluppare il proprio linguaggio di rappresentazione in modo speciale, concentrandosi su paesaggi e interni suggestivi. Crede che l’arte deve assumersi delle responsabilità (ma non deve rinunciare all’arte). Il suo repertorio di immagini è ampio, con sigilli e icone, per provocare un effetto emotivo e psicologico sullo spettatore. I suoi austeri soggetti hanno avuto un impatto duraturo sugli artisti che esplorano i temi di guerra e memoria.
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