IL GIOCATORE DI BILIARDO – Angelo Branduardi

Comporre, musicando i testi dei poeti preferiti

Le prime tracce di insediamenti umani a Cuggiono (un comune della Lombardia), risalgono a tempi antichissimi. Suoi interessanti reperti archeologici sono raccolti nel Museo Archeologico di Legnano http://cultura.legnano.org/musei/ Non dimenticare di visitare Villa Annoni, una maestosa villa neoclassica risalente all’epoca napoleonica (edificata nel 1809), con un enorme parco di 230.000 m², realizzato in stile romantico. Tra i suoi nativi famosi, un papa, due scultori ed il cantautore Angelo Branduardi.

Nato nel 1950 a Cuggiono (piccolo paese vicino a Milano), in trent’anni di musica è riuscito a immettere anche le fiabe nella canzone italiana, attingendo alle leggende popolari di molte nazioni. L’incontro più importante della sua vita è avvenuto nel 1975, con Luisa Zappa, la sua paroliera, nonché sua moglie. Il suo spirito per la rievocazione storicamente fedele di epoche passate delle musiche popolari, prende forma in una articolata catena di opere discografiche. Con poeticità dei testi sobrietà degli arrangiamenti, il suo debutto discografico è avvenuto nel 1974. ANGELO BRANDUARDI http://www.angelobranduardi.it/ita/artista.htm ha studiato violino al Conservatorio Niccolò Paganini di Genova, frequentando poi la facoltà di Filosofia di Milano, dove aveva iniziato a comporre i suoi testi, anche attingendo dai poeti preferiti. Il suo primo successo è arrivato nel 1976, con l’album “Alla fiera dell’Est”. Due anni dopo, inizia un tour che lo porta in tutta Europa. Nel 1985 aveva pubblicato un album discografico con dieci liriche del poeta William Butler Yeats.

IL GIOCATORE DI BILIARDOSoltanto l’erba sull’altopiano è verde un po’ di più, ma non c’è da pensarci su, non c’è da stenderci su la mano cercando di capire qual’è il punto dove colpire. Tic-tac tic-tac, per ogni geometria, tic-tac tic-tac ci vuole fantasia. C’e una luce che luna non è, in un buio che notte non è, e una voce che voce non è, che non parla ma parla di me. D’improvviso mi brucia la mano, l’aria verde del panno sul piano. Tic-tac, ed il gioco si porta via rotolando la vita mia. Ecco perchè si trattiene il fiato finchè si resta giù, e per sempre vuoI dire mai più. Tic-tac tic-tac, per ogni geometria, tic-tac tic-tac, ci vuole fantasia. C’e una luce che luna non è, in un buio che notte non è, e una voce che voce non è, che non parla ma parla di me, e di colpo mi sfiora la mano l’erba verde di questo altopiano. Tic-tac, ed il gioco si porta via rotolando la vita mia.

Le proprietà intellettuali delle immagini che appaiono in questo blog corrispondono ai loro autori. L’unico scopo di questo sito, è quello di diffondere la conoscenza di queste persone creative, consentendo ad altri di conoscere le loro opere. Per approfondire questo tema, puoi digitare: https://www.youtube.com/watch?v=K1aNscjnoAA

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