SUL CONFINE DELLA LONTANANZA – Poesie slovene al chiaro di luna, in brevi giorni d’aprile

vitruvianman.1L’Uomo Vitruviano, è un disegno di Leonardo da Vinci. https://leonardodavinci.stanford.edu/submissions/clabaugh/history/leonardo.html Quel disegno, accompagnato da alcune note basate sul lavoro dell’architetto romano Vitruvio, descrive un uomo (in due posizioni sovrapposte, con le braccia e le gambe divaricate), inscritto in un cerchio ed un quadrato. Quell’immagine di Leonardo, è diventata molto più dell’illustrazione letterale di un canone proporzionale. Nel corso dei secoli si è trasformata in un’icona culturale, che Vitruvio non avrebbe mai potuto immaginare. Quell’uomo perfettamente proporzionato, correlando la simmetria dell’anatomia umana con la simmetria dell’universo, è anche quello che tutti i giorni tu vedi, ascolti, mangi e percepisci, anche leggendo poesie slovene https://www.amazon.com/Poesie-slovene-contemporaine-poetique-French/dp/2908805529

poem1.1APRILE – Poesia di Lana Judnic

Se potessi essere più forte, senza errori cruciali, se potessi durare più a lungo, non sarebbe un passo in frenata. Non sarebbe considerare un finale, arrendersi finalmente, arrivando depresso ad un uccello che canta, vorrei vivere con un esplosione. Ma la gioventù mi tiene al sicuro, non potrebbe vivere senza di me, io scivolo con l’onda, giovanile. Sto costruendo un albero genealogico. Ma, come ho raccolto blocchi in laterizio, continuo a scivolare contro le rocce.

poem2.1LA CAMPANA AL CHIARO DI LUNA – Poesia di Peter Rangus

Dum, dum, dum, la campana al chiaro di luna, al di là del rumore della città delle automobili, io origlio la campana al chiaro di luna. Caldo consiglio paterno e l’odore di torte appena sfornate, abbraccio della sorella e anche i miei primi vagiti, ami la campana al chiaro di luna. Dolce bacio infantile ha dato con la paura nei suoi occhi azzurri, e dolcetti giovanili, recupera nel mio orecchio dimenticato, la campana al chiaro di luna. Vecchie strade tra verdi pianure e colline dove vigneti si innalzano, si dolcemente riappaiono ogni volta che riascolto la campana al chiaro di luna. Le lacrime della città nei miei occhi castani ora elenca, che dove rotoli di roccia e dove finisce lì io sento la campana al chiaro di luna.

poem3.1SENZA NOME – Poesia di Andrej Hočevar

Il confine tra me e l’aria è salito sopra le cime degli alberi, la lontananza del giorno nella sua forma più tangibile. Il cielo è un lago invertito, i rami setole, che presto saranno inghiottite dal buio, stando in piedi come un uomo nei suoi ottanta anni. Oggi è il compleanno di mio nonno, e la nuova stagione mi porta vecchi piaceri. Sto cominciando a crederci ancora una volta. Ma i giorni sono brevi adesso, e così è prima, quando iniziamo, pensando alla persona che vogliamo finire con lei.

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