LA RAPPRESENTAZIONE DI UN MONDO SPIRITUALE PERSONALE – Vali Myers ed i suoi 72 anni assolutamente fiammeggianti

Tra il tramonto e l’alba

Era una ragazza beatnik dai capelli rossi che ti guardava con i suoi grandi occhi neri, indossando maglioni neri con scollo. Il suo spirito restanon solo nelle sue opere d’arte, ma soprattutto nelle persone e nei luoghi che amava frequentare. Come uno spirito nato fuori dal tempo, ha vissuto una vita straordinaria come un funambolo, un piede in questo mondo e uno in quello dentro le sue opere. Nel 1994, Marianne Faithfull l’ha menzionata nella sua autobiografia. Una canzone di Joni Mitchell parla di lei, la donna che è stata fonte di ispirazione per la cantante Patti Smith, nonché di un personaggio di un’opera teatrale di Tennessee Williams. Vali Myers https://www.valimyerstrust.com/about-vali-myers/ ha perfino ispirato un dipinto di Ching Ho Cheng ospitato nella collezione del Cleveland Museum of Art.

Lei trascorse la sua vita viaggiando, condividendo stile di vita ed arte con chiunque incontrasse. Ci teneva molto che nella sua vita (così come nella sua morte), tutto seguisse le vie degli animali. Conosceva Salvador Dalí e Jean Cocteau, Patti Smith e Sam Shepard. Vali Myers https://www.outregallery.com/collections/vali-myers nacque nell’estate del 1930 a Canterbury (Sydney), città dove mostrò talento artistico già in tenera età. Trasferitasi con la sua famiglia a Melbourne, lavorò in alcune fabbriche per pagarsi le sue lezioni di danza, diventando perfino ballerina principale della Melbourne Modern Ballet Company.

Per intraprendere la carriera di ballerina, nel 1949 Vali Myers https://herplacemuseum.com/encounters/vali_myers/ andò a Parigi, dove visse a Saint-Germain-des-Prés. Proprio in quel quartiere quartiere bohémien situato sulla Rive Gauche cittadina, il fotografo olandese Ed van der Elsken la elesse a protagonista di un suo libro, Love on the Left Bank. Sulla riva sinistra della Senna, viveva tra coetanei che scrivevano o dipingevano, fumando hashish e dormendo sulle panchine pubbliche. Artista potente e creatrice, aveva iniziato con dei disegni scarabocchiati nei caffè parigini degli anni cinquanta. Come lei amava raccontare a chi le chiedeva del suo girovagare, a good fox always knows to hunt far from the burrow.

Vivendo nella casa che i suoi genitori avevano costruita su palafitte sopra una laguna, senza aver paura di niente, da ragazzina trascorreva il suo a giocare nella boscaglia. Le sue opere d’arte sono cibo energetico per artisti e amanti del mondo naturale. Lavorando con penna, inchiostro e acquerello, Vali Myers https://www.ecostiera.it/vali-myers-a-memoir-latto-damore-di-gianni-menichetti/ ha diviso la sua vita tra la casa di Melbourne, l’Hotel Chelsea a New York City e Parigi. In Europa sposò un austriaco, insieme al quale si trasferì a Positano dove, quando il loro matrimonio finì, entrò nella sua vita un artista italiano che l’aiutò a trasformare la loro dimora in un santuario della fauna selvatica.

Ha messo tutto il suo spirito nella vita; così, attraverso quell’eredità, forse può ispirarti. Sviluppandole dai monocromi a una gamma completa di colori e toni vivaci, le opere d’arte di Vali Myers https://www.portrait.gov.au/people/vali-myers-1930 si estendono all’acquerello e alla foglia d’oro. Non solo i suoi dipinti sono stati conservati nella collezione Stuyvesant nei Paesi Bassi e nella Hurryman Collection di New York, ma sono anche di proprietà di George Plimpton e Mick Jagger. Dopo alcune crisi epilettiche e tornando saltuariamente a Positano, nel 1993 era tornata a Melbourne, morendovi nell’inverno del 2003. Ci piace ricordarla con le sue parole: Ho allattato animali morenti e so cosa mi aspetta, ma ho vissuto la vita che volevo vivere, facendo quello che volevo fare.

L’unico scopo di questo sito è quello di diffondere la conoscenza di persone creative, consentendo ad altri di apprezzarne le opere.  Se vuoi conoscere altri pittori digita https://meetingbenches.net/category/pittori/. Le proprietà intellettuali delle immagini che appaiono in questo blog sono da riportarsi ai loro autori.

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