IL TEMPO CORRE VIA – Ugo Grozio: l’uomo che dopo aver molto compreso, morì convinto di non aver compiuto nulla

Il suo motto personale era “Il tempo sta correndo via”. Il suo corpo era tornato al paese della sua gioventù, per essere sepolto a Delft. In partenza dalla sua ultima visita in Svezia, naufragò e morì il 28 agosto 1645. Le sue ultime parole furono “Con la comprensione di molte cose, non ho compiuto nulla”. Ugo Grozio https://www.youtube.com/watch?v=mmdXusPBF3w era un giurista olandese che aveva posto le basi del diritto internazionale, in base alla legge naturale. Ha scritto la maggior parte delle sue opere in esilio, in Francia. Era stato un adolescente prodigio intellettuale, ma fu imprigionato per il suo coinvolgimento nelle dispute della Repubblica olandese tra calvinisti (ma riuscì a fuggire nascosto in una cassa di libri).

Studente prodigioso, era entrato nell’Università di Leiden (quando aveva appena undici anni), dove aveva studiato con alcuni degli intellettuali più acclamati del Nord Europa. A sedici anni, aveva già pubblicato il suo primo libro (un’edizione scientifica delle sette arti liberali. In Olanda, aveva guadagnato la nomina come avvocato nel 1599 e nel 1601 fu storiografo ufficiale per gli Stati d’Olanda. https://www.youtube.com/watch?v=xxV6vApXmfo Nel Mare libero (pubblicato 1609), aveva formulato il nuovo principio che tutte le nazioni erano libere di utilizzare il mare, perché per la marineria il commercio di mare era territorio internazionale.

Gli Stati d’Olanda, avevano preso una posizione ufficiale della tolleranza religiosa (verso Rimostranti e contro-Rimostranti), e al Grozio finalmente era stato chiesto di redigere un editto per esprimere questa politica di tolleranza. Aveva fatto un altro tentativo per affrontare la politica ecclesiastica, completando “De Imperio Summarum potestatem circa Sacra” (sulle relazioni tra le autorità religiose e laiche). Dalla sua prigionia in Loevestein, https://www.youtube.com/watch?v=MkLXsPJLC3M aveva fatto una motivazione scritta della sua posizione, nel merito delle sue opinioni sul potere delle autorità civili cristiane, in materia ecclesiastica.

Lui è famoso nei Paesi Bassi – ancora oggi – per una rocambolesca fuga (al Rijksmuseum di Amsterdam ed al Het Prinsenhof di Delft, hanno la pretesa di avere nella loro collezione la cassa originale contenente i libri). Con l’aiuto della moglie e serva, nel 1621 era infatti riuscito a fuggire dal castello di Loevestein in un baule per libri, fuggendo a Parigi. Mentre a Parigi, si mise a rendere in prosa latina (un lavoro che aveva compilato in prigione), fornendo argomenti sistematici per la verità del cristianesimo. Nel 1634, ha incontrato l’opportunità di servire come ambasciatore della Svezia in Francia. Come sai, il suo corpo è tornato a Delft (il paese della sua giovinezza), dove lui ti aspetta alla Nieuwe Kerk.

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