IL CIELO IN UNA STANZA – Gino Paoli, una lunga storia d’autore

Lui è nato a Monfalcone in una domenica di settembre del 1934, ma tutti credono che Gino Paoli sia genovese (e in un certo senso lo è), perché sulla città di Genova ha scritto belle pagine musicali http://www.ginopaoli.it/home/ A Genova, lui ha lavorato come facchino e pittore, ma aveva anche iniziato a cantare nelle balere cittadine. Nel 1960, nella casa genovese dove lui viveva, aveva scritto un brano musicale che parlava della soffitta sul mare. “La gatta”, Il disco vendette 100.000 copie la settimana. Da una sua love story con Ornella Vanoni, era nato un nuovo brano musicale di successo: “Senza fine”, ma era stata Mina – un’altra cantante italiana – a condurre al successo “Il cielo in una stanza.” Nel tempo, assieme ad alcuni suoi amici coltiva a Genova la canzone d’autore, quella che parla in modo non convenzionale dei fatti e dei sentimenti della vita reale.

Basta qualche verso, per comprendere che questa canzone è un testo di rottura artistica. Nonostante l’argomento trattato, non dimenticare che questa canzone è considerata una delle più belle canzoni d’autore italiane. Nel 1960, questa canzone aveva raggiunto la vetta discografica nelle vendite di dischi. Il cielo in una stanza (un capolavoro artistico, ambientato a Genova in un bordello dal “soffitto viola”, è una canzone che descrive l’incontro con una prostituta), era stato composto da un giovane cantautore italiano, Gino Paoli. Una stanza col soffitto viola e una raffinata melodia ti conducono verso spazi infiniti, all’interno di un’intensità che evoca l’intimità dell’amore.

IL CIELO IN UNA STANZAQuando sei qui con me, questa stanza non ha più pareti ma alberi, alberi infiniti. Quando sei qui vicino a me, questo soffitto viola no, non esiste più. Io vedo il cielo sopra noi che restiamo qui, abbandonati come se, se non ci fosse più niente, più niente al mondo. Suona un’armonica: mi sembra un organo che vibra, per te e per me su nell’immensità del cielo. Per te, e per me, nel cielo.

L’inizio della canzone, richiama alla memoria un canto gregoriano (il Te Deum), ma il crescendo dei violini ti trascinerà in modo coinvolgente dentro quella stanza, un capolavoro musicale e poetico di Gino Paoli, il primo tra i cantautori esordienti negli anni Sessanta a imporre una svolta profonda nella canzone italiana. “Quando sei qui con me, questa stanza non ha più pareti ma alberi.” Queste parole, come una poesia di pochi versi, sono la sintesi di passione e di affetto verso il proprio compagno, dentro un luogo dell’anima dove non si avverte la presenza di pareti o di impedimenti. Perché quando tu hai accanto la persona che ami, tutte le difficoltà possono essere superate.

Le proprietà intellettuali delle immagini che appaiono in questo blog corrispondono ai loro autori. L’unico scopo di questo sito, è quello di diffondere la conoscenza di queste persone creative, consentendo ad altri di conoscere le loro opere. Per approfondire questo tema, puoi digitare: https://www.youtube.com/watch?v=jT091rQpnZs

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