UNA FUSIONE DI PABLO PICASSO E DIEGO RIVERA – Djoko Pekik, ovvero, lottare e spingere i confini dell’arte

Dipingere vittime felici e ladri che le derubano

Nato a Grobogan (Purwodadi, Giava centrale) nel 1937, ha ricevuto educazione d’arte presso la Indonesian Fine Arts Academician di Yogjakarta. Con prezzi che vanno da poco più di 1000 fino oltre 40.000 USD, i suoi dipinti sono stati offerti all’asta più volte. Dal suo punto di vista, l’arte può contribuire a sradicare le caratteristiche dell’apatia sociale. Nel sud-est asiatico, lui ha saputo affrontare con determinazione gli anni dell’imperialismo che aveva fatto del suo paese una devastazione culturale. Con le sue sfide cromaticamente aggressive, cerca di opporsi allo strapotere delle multinazionali. A Giacarta, anche se ormai vecchio, Djoko Pekik https://www.mutualart.com/Artist/Djoko-Pekik/AE966624738EF181 continua a raccontare verità scomode per i suoi concittadini. Essendo la sua creatività del tutto spontanea, non può non ridicolizzare il modo di vivere di chi rifugge questa sua scelta di vivere l’arte.

Nel 2013, ha esposto dipinti e sculture realizzate nel periodo 1964-2013, illustrando così il viaggio della sua vita di individuo, artista e cittadino. Questo artista indonesiano è famosissimo per il suo dipinto Piggy Bank Hunting, parodia dei leader indonesiani durante nel periodo compreso tra 1966 e 1998, quando l’economia indonesiana si sviluppò impregnandosi di corruzione. Nel suo mondo creativamente brutale, con sfumature di compassione e umanesimo lui illustra la nuda passività della gente. Chi ha tradito la libertà, per lui ha il valore di un maiale e lui non ama i troppi piccoli maiali che controllano il suo bellissimo paese. Nel 2017, a nord di Yogyakarta, con un evento che commemorava un colpo di stato, in un modestissimo villaggio, Djoko Pekik https://www.arcadja.com/auctions/it/author-lots/74nrueav/ ha coagulato la creatività di attori e musicisti giavanesi. Vestite al meglio tantissime persone del villaggio erano arrivate per guardare un maiale che rappresentava il modo di vivere di un dittatore.

Nel 1998, espose un solo dipinto – Piggy Bank Hunting – per un giorno e una notte nel Bentara Budaya di Yogyakarta. L’opera passò a un collezionista ad un prezzo enormemente alto. Fino al 1965 ha tenuto alcune mostre pittoriche a Giacarta, ma fu soltanto a partire dal 1990 che ne tenne altre. Psicologicamente ed emotivamente, lui sente di essere un tutt’uno con la piccola gente. Da patriota indonesiano quale si percepisce, nonché quale ateo in una terra dove tutte le religioni sono ammesse, non vede di buon occhio gli uomini d’affari che alimentano le braci del consumismo. La creatività solitaria di Dioko Pekik http://archive.ivaa-online.org/pelakuseni/djoko-pekik, il visionario che fuma sigarette e mangia soltanto ciò che gli piace, combatte contro l’arroganza dei confini dell’arte, dialogando con la speranza di un cambiamento artistico e sociale.

La sua creatività ha attraversato un percorso di vita soffocante fatto di alti e bassi, che lo hanno fatto precipitare in una valle di restrizioni personali. Il suo stile pittorico realista-espressivo e impregnato di populismo. Comunista e ateo, patriota e internazionalista, lui utilizza la sua arte per contrastare la dipendenza dall’occidente. Lui non desidera che il suo amato arcipelago sia costretto in una camicia di forza culturale. Il più grande pittore indonesiano vivente non ama la pop art. Dioko Pekik https://www.youtube.com/watch?v=p14BTZAP0vs incoraggia a non lasciarsi avvolgere dalle spirali del consumismo. Chi lo ascolta, comprende immediatamente che il suo invito a mantenersi lontani dai rituali religiosi e feudali proviene dal profondo del suo animo.

L’unico scopo di questo sito è quello di diffondere la conoscenza di persone creative, consentendo agli altri di apprezzarne le opere.  Se vuoi conoscere altri pittori digita https://meetingbenches.net/category/pittori/. Le proprietà intellettuali delle immagini che appaiono in questo blog sono da riportarsi ai loro autori.

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